1) Con l’ingresso del nuovo vescovo, avrà termine il mandato di monsignor Borghetti come amministratore apostolico e, di conseguenza, il tuo come delegato ad omnia del vescovo Guglielmo. Ci racconti come hai vissuto a livello umano questi mesi? In cosa ti senti arricchito? Ci sono stati momenti particolarmente significativi ed altri invece di sofferenza?
E’ stata un’esperienza molto intensa e abbastanza impegnativa, in cui ho avuto la possibilità, soprattutto, di incontrare delle persone, quelle che venivano a parlare con me a Pitigliano e quelle che avevo l’occasione di incrociare quando venivo invitato nelle comunità parrocchiali. Credo che l’immagine più bella che mi porterò dentro al termine di questo servizio è quella di una Chiesa viva, fatta appunto di persone reali, la quale, pur nelle difficoltà quotidiane, cerca di ‘rendere ragione’ della speranza a cui in Signore Gesù la chiama sulle strade di questo Terzo Millennio. La consapevolezza di questo cammino ‘comune’ e impregnato di quotidianità mi ha reso felice e mi ha permesso di innamorarmi ancora di più della nostra Diocesi. Questa riflessione trovava la sua conferma soprattutto quando mi veniva data la possibilità di presiedere la celebrazione della S. Messa in occasione delle feste patronali o quando amministravo il Sacramento della Confermazione: era bello incrociare il mio sguardo con quello di tante persone che come me tentano di vivere e realizzare il Vangelo in una determinata parte del nostro territorio diocesano. Guardandomi indietro, in questi ultimi otto mesi, non mi sembra di poter identificare dei momenti particolari di sofferenza legati a questo servizio che mi è stato chiesto di svolgere.
2) Ormai siamo quasi giunti al ritorno alla “normalità” per la nostra diocesi: quale diocesi il vescovo Guglielmo consegnerà al vescovo Giovanni?
Sicuramente una Diocesi più matura, più consapevole del cammino che sta portando avanti, una Chiesa che, uscita dalla bella esperienza del Primo Sinodo del Terzo Millennio, ha cercato, in questi ultimi 5 anni, di realizzarne le intuizioni e le determinazioni, una realtà diocesana, la cui ricchezza e la cui varietà, sono state, per così dire, ‘incanalate’ in una intenzione progettuale ad ampio respiro che ha permesso a questa stessa ricchezza di potersi esprimere, valorizzando il contributo di tutti e mettendo in campo le energie migliori. Il tutto, radicando questa impostazione pastorale al territorio specifico in cui i fedeli vivono, operano e soffrono e dando nuova vitalità ai Vicariati, considerati dei veri e propri ‘laboratori pastorali’ in cui realizzare le linee generali dettate a livello diocesano.
Certo, molto c’è ancora da fare, ma credo che la strada sia tracciata e sono convinto che su questi punti di ‘non ritorno’ si dovrà continuare a lavorare anche nei prossimi tempi.
3) Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti dell’ordinazione e dell’ingresso del nuovo vescovo, vuoi fare qualche raccomandazione a coloro, sacerdoti e laici, che vorranno partecipare?
L’unica raccomandazione che mi sento di poter esprimere a tutti è, in realtà, un augurio: che i prossimi appuntamenti dell’ordinazione e dell’ingresso di Padre Giovanni Roncari possano essere vissuti da tutti come momenti di grande gioia e di grande entusiasmo. Per la nostra Diocesi è un nuovo inizio e questa ulteriore possibilità che il Signore ci offre deve essere vissuta con un senso di grande speranza e di grande fiducia.
P.S.: al termine del suo servizio come delegato “ad omnia” è giusto e doveroso ringraziare don Luca Caprini per la dedizione, la pazienza, il coraggio e l’amore con cui ha accettato e vissuto questa richiesta che l’Amministratore Apostolico gli ha messo sulle spalle. Non è un impegno banale quello che il nostro don Luca ha portato avanti: senza far mancare nulla alla sua comunità parrocchiale di Pitigliano, ha comunque garantito una presenza capillare e costante nelle comunità, anche le più piccole, della nostra vasta diocesi; durante tutto il perdiodo della “sede vacante” si è avuta forte la percezione che veramente il cammino diocesano non si è arrestato ma è andato avanti: un calendario pastorale con il programma pastorale per questo anno che abbiamo già iniziato, senza contare le molte attività e proposte che sono state messe in cantiere (Anno Santo della Misericordia, Ingresso del Vescovo,ecc.). Grazie don Luca!