GLI INCONTRI DI QUESTA SETTIMANA SONO ANNULLATI PER MOTIVI DI SALUTE DEL PADRE DI DON MARCELLO
Riprendono, come da calendario pastorale, gli incontri di formazione per gli animatori della liturgia, catechisti e chiunque fosse interessato, curati dalll’Ufficio pastorale per la Liturgia; nei prossimi incontri, che si terranno sia a Pitigliano che ad Orbetello, don Marcello Serio affronterà il tema dell’Anno Liturgico, di cui ogni celebrazione liturgica ne viene necessariamente coinvolta. Il primo incontro si terrà a Pitigliano, in Seminario vescovile, alle ore 18:00 martedì 14 febbraio, che verrà replicato ad Orbetello, in Palazzo Abbaziale alle ore 18:00 venerdì 17 febbraio. Il secondo incontro si terrà martedì 21 febbraio a Pitigliano alle 18:00 e verrà riproposto ad Orbetello venerdì 24 febbraio alla medesima ora.
Allora l’Anno Liturgico che cosa è? Non è altro se non la storia della salvezza che viene ad essere attuata nel tempo, e naturalmente questo fa un riferimento. Un riferimento che a questo accordo, a questa alleanza che si è istituita, si è stabilita tra Dio e noi; un’alleanza, che possiamo dire, comincia con la creazione, ma poi viene ad essere istituita in maniera particolare con Abramo, poi rinnovata di volta in volta attraverso i vari Patriarchi.
Questo che cosa ci fa capire? Ci fa capire che questo rapporto tra noi e Dio, cioè questo piano di salvezza in cui Dio fa anche come una irruzione nel nostro tempo, dà a noi il senso di quello che è l’Anno Liturgico.
Siccome la creazione, la redenzione, il fine a cui noi tendiamo è il piano di Dio incentrato in Cristo, perché la creazione noi l’abbiamo avuta per mezzo del Verbo – “tutto è stato creato per mezzo di lui, senza di lui niente è stato creato di quello che è stato creato” -; la redenzione è fatta dal Verbo, Lui si è incarnato, ha sofferto, è morto e risorto per noi; e il fine a cui noi dobbiamo tendere è questo Regno di Dio che è ancora una volta incentrato in Cristo (pensiamo che quello che Paolo dice: “tutto è stato ricapitolato in Cristo”), allora la conclusione che noi possiamo trarre da questa specie di discorsetto sta proprio qua: l’Anno Liturgico, per noi, è sì un’annotazione di carattere temporale, ma è soprattutto la celebrazione del piano di Dio incentrata in Cristo Gesù.
Da questo si andrà ad una annotazione di carattere più specifico. Siccome quando si celebrano questi misteri di Cristo, essenzialmente si fà riferimento a quello che è – diciamo – l’avvenimento sostanziale, fondamentale della nostra fede che è Cristo Risorto (Paolo dice:”…se Cristo non fosse risorto la nostra fede sarebbe vana…”), allora il punto di riferimento di tutto l’Anno Liturgico è la Pasqua.