Diocesi di Pitigliano - Sovana - Orbetello

Quaresima di carità – Colletta nazionale terremoto Turchia e Siria – 26 MARZO 2023

Carissime/i,
inoltriamo l’aggiornamento di Caritas Italiana sul terremoto in Turchia e in Siria, con una serie di informazioni e di raccomandazioni per far sì che gli sforzi in atto a sostegno delle popolazioni colpite siano quanto più possibile coordinati e di effettivo supporto a quanto le Chiese locali stanno facendo. Tali raccomandazioni sono particolarmente importanti in questa emergenza data la complessità del contesto socio-politico nei due Paesi e nell’area colpita in particolare nonché il delicato equilibrio in cui operano le Chiese.

AGGIORNAMENTO TERREMOTO TURCHIA E SIRIA
La Turchia è uno dei luoghi a più alta pericolosità sismica del mondo perché si trova situata tra la linea di faglia dell’Anatolia settentrionale e la linea di faglia dell’Anatolia orientale. Su questa faglia dal 1901 sono stati registrati oltre 200 grandi terremoti, l’ultimo dei quali lunedì 6 febbraio 2023. Alle 04:17, ora locale, nel pieno della notte, una scossa violentissima, di magnitudo 7.9 (in energia rilasciata pari a mille volte più del terremoto di Amatrice del 2016), con epicentro nel distretto di Pazarcık della provincia di di Kahramanmaraş, ha causato distruzioni gravissime sia nel sud-est della Turchia che nel nord della Siria. Il terremoto ha impattato su una regione profondamente complessa e martoriata. Si tratta di una regione al centro di uno scontro geopolitico in atto ormai da più di un decennio, che vede la Turchia e la Siria come attori principali, uno contro l’altro, varie formazioni ribelli e terroristiche, nonché le autorità curde. Un’area particolarmente fragile dove sono presenti ancora focolai di conflitto. In tutta l’area colpita dal sisma le condizioni metereologiche con neve e temperature sotto lo zero, rendono i soccorsi più complicati, acuendo la sofferenza e la paura della popolazione facendo temere per l’incolumità dei tantissimi sfollati.
Caritas Turchia, vista la delicata situazione geologica del paese già colpito da diversi terremoti, da un paio di anni ha avviato un processo di formazione sull’emergenza nominando un referente nazionale con il compito di coordinare la risposta sul territorio, soprattutto per i terremoti. Il Vicariato apostolico dell’Anatolia copre un’area molto vasta, la più colpita da questo terremoto, e la maggior parte delle sue strutture è fortemente danneggiata.
Caritas Siria era attiva in tutto il territorio colpito (ad eccezione della regione di Idlib) già prima del terremoto, con programmi di assistenza umanitaria (distribuzione di generi di prima necessità e sostegno finanziario) sanitaria e riabilitazione economica (sostegno finanziario e tecnico a piccole imprese familiari). In Siria non è facile al momento conoscere la risposta delle autorità governative siriane. Come detto il Paese vive ancora un durissimo conflitto armato dai contorni poco chiari. La zona colpita è amministrata da vari attori.
Resta valido l’appello a non mobilitare beni materiali e persone, lasciando lavorare gli operatori già presenti in loco che hanno attivato prontamente tutti gli strumenti di coordinamento necessari.

IMPEGNO DI CARITAS ITALIANA E INDICAZIONI PER LE CARITAS
Caritas Italiana è impegnata in Turchia e Siria da molti anni in collaborazione con le rispettive Caritas nazionali. Già prima del terremoto era attiva a sostegno delle Caritas in progetti di assistenza umanitaria. In questa fase è in costante contatto con Caritas Turchia, Caritas Siria e la rete Caritas internazionale per raccogliere regolarmente le informazioni e diffonderle alla rete in Italia, coordinarsi con tutti gli attori in loco, in base alle esigenze espresse dalle due Caritas. Grazie al contributo della Conferenza Episcopale Italiana è stato predisposto un primo stanziamento di fondi per il sostegno degli interventi. In stretto coordinamento con il Presidente di Caritas Turchia, mons. Bizzeti, e con il gruppo di lavoro per le emergenze stanno collaborando nella messa a punto di un piano di lavoro e nel coordinamento. Data l’entità della crisi, si è attivato il protocollo di coordinamento per le emergenze di Caritas Internationalis l’invio regolare di aggiornamenti e nei prossimi giorni la predisposizione di appelli d’urgenza su cui concentrare le risorse provenienti dalla rete Caritas. Caritas Italiana partecipa a queste iniziative ed è richiesta, come di consueto, di essere punto di riferimento per la Chiesa italiana. Caritas Siria e Caritas Turchia, a loro volta, sono il punto di riferimento per la Chiesa cattolica – nelle sue diverse espressioni e riti – e garantiscono il collegamento e il coordinamento in loco con le autorità locali, le agenzie nazionali e internazionali, le altre organizzazioni umanitarie sul campo.
Inoltriamo le Raccomandazioni espresse da Caritas Italiana che sta collaborando con Caritas Turchia e Caritas Siria
● Non effettuare raccolte di beni materiali. Entrambe le Caritas nazionali hanno espressamente richiesto
di non inviare beni dall’estero. Per le comunità italiane la forma di aiuto più opportuna resta la colletta
in denaro.
● Sostenere tramite Caritas Italiana gli interventi che si stanno attivando in loco nei due paesi.
● Ogni eventuale richiesta da parte di realtà locali è importante sia segnalata e coordinata con Caritas
Italiana, tenendo conto in ogni caso che al momento si raccomanda di non recarsi nei due Paesi.
● Al momento non viene richiesto l’invio sul posto di personale espatriato dall’Europa in aggiunta a quello
già concordato con le rispettive Caritas nazionali. Disponibilità in tal senso vanno gestite
opportunamente illustrando le difficoltà e le esigenze reali.
Tali raccomandazioni sono particolarmente importanti in questa emergenza data la complessità del contesto socio-politico nei due Paesi e nell’area colpita in particolare nonché il delicato equilibrio in cui operano le Chiese.

Nella prossima settimana, in occasione della commissione Caritas Diocesana saranno preso in esame le modalità di sostegno alle popolazioni Turche e Siriane attraverso una raccolta fondi, che comunicheremo alle parrocchie, nel frattempo vi invitiamo a diffondere la raccolta promossa dalla CEI in seguito l’appello di Papa Francesco, al termine dell’udienza generale di mercoledì 8 febbraio, che si terrà:

26 MARZO 2023 COLLETTA NAZIONALE PROMOSSA DALLA CEI
“Consapevole della gravità della situazione, la Presidenza della CEI ha deciso di indire una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 26 marzo 2023 sarà un segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni terremotate. Sarà anche un’occasione importante per esprimere nella preghiera unitaria la nostra vicinanza alle persone colpite.”

Pitigliano,09/02/2023

Il Direttore
Diac. Roberto Trucchi