La Caritas Diocesana ha sempre cercato di investire sui giovani attraverso il servizio civile, un’anno di volontariato aperto ai giovani dai 18 ai 28 anni, come un’occasione per contribuire al bene comune e allo stesso tempo intraperendere un percorso di crescita personale e comunitario nei valori della pace della solidarietà e della giustizia. Fin dal 2001 sono stati presenti giovani impegnati in progetti a sostegno del disagio minorile e del disagio adulto, alcuni dei quali tutt’ora collaborano all’interno della caritas diocesana e delle caritas parrocchiali. Da un paio di anni il servizio civile nazionale si è visto ridurre i fondi, ciò ha comportato l’assenza dei volontari poichè per pochi punti i nostri progetti non sono rientrati nella graduatoria. Allo stesso tempo Caritas Italiana forte della sua eredità ha promosso l’Anno di Volontariato Sociale aperto ai giovani dai 18 ai 28 anni, un’esperienza che punta particolarmente alla formazione come crescita personale attraverso un anno speso facendosi prossimi agli ultimi. Attualmente sono due le ragazze che svolgono l’AVS presso le strutture della Caritas. Da quest’anno il ventaglio si arricchisce: a seguito dei tagli nazionali la regione Toscana ha fortemente voluto investire a sostegno dei giovani attraverso un progetto ampio GiovaniSI che comprende anche il servizio civile regionale. Da ottobre sono impegnati presso la Caritas Diocesana due ragazze e due ragazzi nel progetto “Storie di Povertà 2011”, che impegna i giovani per trena ore settimanali nei servizi della mensa, lavanderia e guardaroba, accompagnamento alla persona, centro d’ascolto, doposcuola e corsi di italiano. Venerdì 18 novembre abbiamo partecipato alla tavola rotonda con il Presidente della Regione Enrico Rossi ha voluto incontrare al Teatro Verdi di Firenze i giovani che stanno svolgendo servizio civile in Toscana, circa 1000 al momento, per rispondere alle loro domande e auguragli un buon inizio. Il presidente ha sottolineato l’importanza del servizio civile come una possibilità per iniziare a rendersi autonomi, mettersi alla prova, stare nella società facendo qualcosa per gli altri; ed ha espresso il desiderio di poter aprire a tutti i ragazzi toscani questa opportunità come un diritto.
Un augurio ai nostri giovani, che possiamo sosteneri nel loro importante servizio, che possa essere l’inizio di un persorco più ampio verso la ricerca e l’attuazione dei valori di pace solidarietà e giustizia.
Un po’ di Storia…
La storia del Servizio Civile Nazionale affonda le sue radici nella nell’obiezione di coscienza: nel 1972 il governo approvo, sotto la spinta delle azioni di protesta condotte dalle organizzazioni non violente, del crescente interesse dei cittadini nei confronti dell’obiezione di coscienza e del gran numero di giovani disposti ad affrontare il carcere pur di non prestare un servizio armato, la legge n. 772 “Norme in materia di obiezione di coscienza”, che sanciva il diritto all’obiezione per motivi morali, religiosi e filosofici ed istituiva il servizio civile sostitutivo del servizio militare e, pertanto, obbligatorio.. Il Servizio civile diviene una risorsa sociale per il Paese e l’8 luglio 1998, il Parlamento vara la legge n. 230 “Nuove norme in materia di obiezione di coscienza”: l’obiezione di coscienza viene riconosciuta diritto del cittadino. Il 6 Marzo 2001 il Parlamento Italiano approva la legge n° 64, che istituisce il Servizio Civile Nazionale; un Servizio volontario aperto anche alle donne, concepito come opportunità unica messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 26 anni, che intendono effettuare un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale attraverso l’esperienza umana di solidarietà sociale, attività di cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio nazionale. In occasione del Convegno ecclesiale del 1976 la Caritas ha ricevuto dalla Chiesa italiana il compito di promuovere l’obiezione di coscienza e il servizio civile, una forma di servizio alternativo al servizio militare. Da allora e fino al 2005, quando la leva è stata sospesa, oltre 100.000 giovani hanno scelto la strada dell’obiezione di coscienza La partecipazione civica attraverso il volontariato e l’associazionismo di promozione sociale è uno dei tratti più significativi della storia del nostro Paese. Questa partecipazione, che si manifesta ogni giorno e diventa impressionante nelle emergenze della storia nazionale, ha radici profonde, secolari e trova linfa nei valori religiosi e laici di solidarietà, eguaglianza, giustizia sociale, partecipazione diretta. In tale contesto il Servizio Civile Nazionale costituisce una singolare modalità di partecipazione che coniuga i principi costituzionali di solidarietà, difesa della patria e crescita personale.