Diocesi di Pitigliano - Sovana - Orbetello

Come fratello in mezzo ai fratelli

Venerdì 15 dicembre è tornato alla Casa del Padre Don Adorno Stendardi, nato a Piansano (VT) il 29 gennaio del 1942, ordinato sacerdote a Montefiascone il 20 luglio del 1966 e parroco per innumerevoli anni a San Quirico di Sorano. Le esequie saranno celebrate in Cattedrale a Pitigliano sabato 16 dicembre alle ore 11:00.
 
Don Adorno Stendardi nasce il 29 gennaio 1942 a Piansano, in provincia di Viterbo. Viene ordinato diacono nella Basilica di S. Maria della Quercia da Mons. Luigi Boccadoro il 5 marzo 1966 e presbitero nella Cattedrale di Montefiascone sempre da Mons. Boccadoro il 20 luglio 1966.
Dopo aver trascorso i primi tre anni di servizio pastorale nella Diocesi di Montefiascone a cui apparteneva, il 1 ottobre del 1969 fa il suo ingresso come parroco nella Parrocchia dei Santi Quirico e Giulitta a San Quirico dove rimarà fino al 2011. Ha ricoperto anche altri incarichi pastorali nella zona del Soranese come amministratore parrocchiale di San Valentino e Cappellano del Monastero ‘Ianua Coeli’ del Cerreto dal 1992 al 1997.
A livello diocesano, don Adorno ha ricoperto l’incarico di Responsabile diocesano delle Persone Consacrate dal 1997 al 2008, di Cancelliere Vescovile dal 1998 al 2008 e, infine, di Vicario foraneo per il Vicariato del Fiora dal 2005 al 2008.
Nell’omelia durante la celebrazione della S. Messa in occasione del Giubileo dei Sacerdoti nell’Anno Santo della Misericordia, il 3 giugno 2016, Solennità del Sacro Cuore di Gesù, Papa Francesco così si è espresso: “Il pastore secondo Gesù ha il cuore libero per lasciare le sue cose, non vive rendicontando quello che ha e le ore di servizio: non è un ragioniere delle spirito, ma un buon Samaritano in cerca di chi ha bisogno. E’ un pastore, non un ispettore del gregge, e si dedica alla missione non al cinquanta o al sessanta per cento, ma con tutto se stesso. Andando in cerca trova, e trova perché rischia. Se il pastore non rischia, non trova. Non si ferma dopo le delusioni e nelle fatiche non si arrende; è infatti ostinato nel bene, unto della divina ostinazione che nessuno si smarrisca. Per questo non solo tiene le porte aperte, ma esce in cerca di chi per la porta non vuole più entrare…L’epicentro del suo cuore si trova fuori di lui: è un decentrato da se stesso, centrato soltanto in Gesù. Non è attirato dal suo io, ma dal Tu di Dio e dal noi degli uomini”. Credo che questa riflessione del Papa racchiuda il senso del ministero sacerdotale di don Adorno soprattutto al servizio della comunità di San Quirico. La sua partecipazione a tutte le iniziative del paese, il suo costante impegno anche a livello organizzativo in tutti quelli che erano gli eventi comunitari della propria comunità sono stati il suo modo di vivere il sacerdozio, aperto, generoso, disponibile con tutti; don Adorno non si è limitato a tenere aperte le porte della chiesa, ma è andato in mezzo alla gente, è ‘uscito’ dalle mura della canonica per andare tra le persone, sempre e comunque, per condividere con tutti i momenti belli e gioiosi della vita di una comunità, ma anche quelli più difficili e dolorosi. Così facendo, è diventato un punto di riferimento sicuro per tutti i sanquirichesi, una fonte di umanità da cui tutti, credenti e non credenti, potevano attingere in qualsiasi momento. Un punto di riferimento che ha continuato ad essere tale anche dopo aver lasciato la guida pastorale della parrocchia di San Quirico, durante gli anni di permanenza nella Casa del Clero nel Seminario di Pitigliano, dove don Adorno ha continuato a ricevere la visita costante e calorosa dei suoi ex parrocchiani. Vorrei, a questo punto, ringraziare Suor Nazarena, la quale, soprattutto in questi ultimi mesi, quando la malattia di don Adorno stava per avere il sopravvento, è stata sempre una presenza discreta, silenziosa, ma forte e ha rappresentato, proprio per questo, per tutti noi un grande esempio di amore e di dedizione.
Don Adorno, come impegno, ci lascia la sua carica di umanità, la sua affabilità, la sua allegria, il suo amore la poesia scritta all’incanto…tutte realtà che ci parlano della sua fede di pastore buono che ha donato la sua vita, senza riserve, al Signore.
Don Adorno Stendardi è salito alla casa del Padre alle ore 8.30 del 15 dicembre 2017, venerdì della Seconda Settimana di Avvento.