Diocesi di Pitigliano - Sovana - Orbetello

Come Gesù, ospiti e pellegrini in mezzo a noi

Il 21 ottobre scorso, a firma del delegato ad omnia don Luca Caprini, dell’economo diocesano e del direttore della Caritas, è stato redatto e inviato ai parroci e amministratori parrocchiali, un primo documento ufficiale contenente le indicazioni pratiche per compiere insieme i primi passi verso l’accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo. La redazione del documento diocesano riprende e ripropone le indicazioni fornite dal Vademecum pubblicato dalla Conferenza Episcopale Italiana, con tempi e modalità opportunamente adeguati alla nostra realtà diocesana e alla nostra possibilità di gestire al meglio l’accoglienza dei migranti. Lo spirito principale del documento è quello di evitare in ogni modo sia situazioni lasciate all’improvvisazione, sia ingenerare inutili e false conclusioni di tipo economico, sia offrire linee guida comuni che stimolino e alimentino la comunione ecclesiale nella nostra Chiesa locale. Comunione e azione finalizzate – in questo caso particolare – al raggiungimento di una forte testimonianza evangelica della carità e di un efficace servizio al prossimo, in obbedienza a Cristo stesso.
Anche i fedeli laici che ritenessero di poter offrire ospitalità, facendo riferimento al proprio parroco, possono segnalare alla Diocesi la loro disponibilità all’accoglienza. In questo caso sarà attivata una procedura leggermente diversa, prevista nel caso di disponibilità da parte di privati cittadini, senza però rinunciare all’assistenza diretta degli organismi ecclesiali preposti.
È importante ricordare che queste linee generali, a livello pratico e umano, sono una maggiore garanzia per chi accoglie, ma anche hanno lo scopo di evitare che persone e famiglie provate fisicamente e psicologicamente, non siano abbandonate in strutture anonime o in abitazioni private e poi lasciate a se stesse.
Riproponiamo di seguito il testo integrale della lettera appena inviata alle Parrocchie.
 
 
 
Carissimi, in questo particolare momento di emergenza e di violenza, la sensibilità evangelica della comunità cristiana non può venire meno. Anzi, sono proprio questi i momenti in cui la testimonianza della carità diventa ancor più efficace. Con pieno senso del dovere a servizio del Vangelo di Cristo, anche la Diocesi aderisce volentieri al progetto di accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati. A questo proposito, a seguito dell’incontro avvenuto in data odierna tra il delegato ad omnia, l’economo e la direttrice della Caritas diocesana, vi offriamo, in modo schematico e sintetico, le indicazioni della Diocesi, redatte sulla base delle indicazioni CEI, pubblicate lo scorso 13 ottobre 2015. Tali indicazioni sono il primo passo ricognitivo necessario per avviare le procedure dell’accoglienza con le istituzioni preposte ed hanno carattere di ufficialità.
 
1) Informare la popolazione della possibilità d i accogliere nel territorio della propria parrocchia richiedenti asilo o rifugiati, unitamente ai Consigli Parrocchiali per gli Affari Economici e Pastorale (con verbale). E’ fondamentale offrire informazioni chiare ma non emozionali, sapendo che gli ospiti saranno comunque selezionati dalla Prefettura e avranno una permanenza temporanea, anche se al momento non è precisamente quantificabile. Sarà data la priorità all’accoglienza di famiglie.
2) Compilare l’Allegato 1 indirizzato all’Ordinario diocesano per richiedere la necessaria autorizzazione. Inviare il modulo (posta, email, a mano), corredato possibilmente dalla copia del verbale dei Consigli Parrocchiali, all’Economato o alla Caritas diocesani. Il modulo deve pervenire entro e non oltre lunedì 9 novembre 2015.
3) Verificare insieme all’Ufficio Amministrativo della Diocesi se l’immobile individuato rispetta le norme in vigore circa l’abitabilità e se è regolarmente assicurato (responsabilità civile).
4) Attendere l’autorizzazione dell’Ordinario diocesano.
5) Una volta raccolte le adesioni, sarà la Diocesi a comunicare al Prefetto gli edifici disponibili e le persone da ospitare, come anche al Parroco l’effettivo arrivo dei migranti in Parrocchia.
6) Tutte le richieste di contributo e la loro distribuzione saranno gestite seguendo le direttive della Conferenza Episcopale Italiana. I contributi ricevuti a tale scopo nell’anno finanziario in corso, andranno messi a bilancio.
7) Possibilità di indicare anche alcune famiglie “private” disponibili ad accogliere i richiedenti asilo e rifugiati.
8) Sarà la Caritas diocesana, coadiuvata dagli uffici centrali della Diocesi, a coordinare le procedure necessarie, a mantenere i rapporti con le istituzioni e enti preposti, a offrire supporto e assistenza alle Parrocchie, alle associazioni richiedentti o alle famiglie “private” che offriranno disponibilità all’accoglienza.