La diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell’arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Si sviluppa nella parte meridionale della provincia di Grosseto, comprendente le valli dell’Albegna e del Fiora, la costa con l’Argentario e le isole del Giglio e di Giannutri, il versante meridionale del monte Amiata, anche con il comune senese di Piancastagnaio. È estesa su di una superficie di 2.177 Kmq che spazia dall’Isola del Giglio, alle colline del Morellino e del tufo, fino al Monte Amiata e conta 72.012 abitanti.
Il vescovo attuale è mons. Giovanni Roncari (amministratore apostolico).
Il vescovo eletto è mons. Bernardino Giordano, della diocesi di Saluzzo (CN), che sarà ordinato a Saluzzo il 1° marzo 2025; sarà vescovo ordinario, in unione episcopi con Grosseto, dal momento della “presa di possesso” della diocesi in data ancora da stabilire.
Diocesi di Sovana, sec. V e attestata già nel sec. VII
Diocesi di Sovana-Pitigliano nel 1843
Diocesi di Sovana-Pitigliano-Orbetello nel 1981
Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello il 30/09/1986
Suffraganea di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino
Patroni principali: San Mamiliano e San Gregorio VII
Compatrono: San Paolo della Croce
(reg. pers. giur. trib. di Grosseto il 06/12/90, n. 168, cod. fisc. 93000880539)
Cenni Storici
La diocesi inizia il suo percorso, stando alla tradizione, dopo l’evangelizzazione operata da San Mamiliano, le cui spoglie riposano nella cattedrale di Sovana.
Erede delle antiche diocesi di Saturnia e Statonia, diventa città vescovile alla fine del VII secolo. Il vescovo Maurizio è citato tra i partecipanti al sinodo romano del 681 in preparazione al concilio di Costantinopoli.
La cattedrale di San Pietro a Sovana fu iniziata a costruire nel X secolo durante l’episcopato del vescovo Ranieri su rovine di precedenti chiese e templi pagani.
La cattedrale di San Pietro a Sovana fu iniziata a costruire nel X secolo durante l’episcopato del vescovo Ranieri su rovine di precedenti chiese e templi pagani.
Nel 1020 circa la diocesi, nei pressi di Sovana, diede i natali a Ildebrando che salirà al soglio pontificio nel 1073 con il nome di Gregorio VII (morirà in esilio a Salerno nel 1085).
Nel 1230 Orbetello fu ceduta dalla diocesi all’abbazia delle Tre Fontane di Roma. Il 23 aprile 1459 la diocesi entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell’arcidiocesi di Siena.
Sovana a metà del XVII secolo era un piccolo borgo di 400 anime e il vescovo Marcello Cervini tentò senza successo di ripopolarlo. Nel 1674 Pier Maria Bichi fissò la sua residenza a Pitigliano, in un palazzo di proprietà della sua famiglia. Dopo la sua morte il palazzo fu lasciato in eredità alla curia vescovile e il successore Pietro Valentini continuò a risiedere a Pitigliano, come tutti i suoi discendenti. Benché la diocesi non fosse molto popolosa, non c’era penuria di sacerdoti: nel sinodo del 1689 furono 192 i sacerdoti presenti alla sessione del 13 maggio.
Nel 1701 il vescovo Domenico della Ciaja istituì il seminario diocesano a Scansano e nel 1705 lo traslò a Pitigliano. Nella prima metà del secolo sotto l’episcopato di Fulvio Salvi operò nella diocesi san Paolo della Croce, che fu chiamato l’Apostolo della Maremma e fondò la Congregazione della Passione di Gesù Cristo nell’eremo di Sant’Antonio sul monte Argentario.
Nell’aprile del 1785 furono cedute alla diocesi di Acquapendente le comunità di Onano e Proceno, che si trovavano nello Stato Pontificio, in cambio di quelle di Manciano e Capalbio, appartenenti al Granducato di Toscana.
Nel 1844 Pitigliano fu elevata a sede vescovile.
Il 13 maggio 1853 la pastorella Veronica Nucci di Cerreto riferì di aver assistito ad un’apparizione mariana. Quattro anni dopo, l’8 maggio il vescovo Francesco Maria Barzellotti pose sul luogo dell’apparizione la prima pietra di una chiesa dedicata alla Vergine Addolorata. Il papa Pio IX esortò il vescovo, il clero e i fedeli alla pia devozione del luogo e della B.V. Maria. Ancora oggi la memoria del luogo è custodita dalle monache carmelitane del fiorente monastero Janua Coeli.
Negli anni dal 1868 al 1878 la diocesi assistette alla predicazione di un sedicente visionario e profeta, Davide Lazzaretti: inizialmente rimase nella Chiesa cattolica pur con atteggiamenti rivelazionisti, messianici e inclini al socialismo; nel 1871 fondò una nuova Chiesa giurisdavidica, che raccolse un certo numero di adesioni in Toscana, rifiutando l’obbedienza al Pontefice Romano. Il 18 agosto 1878 morì per mano dei carabinieri mentre guidava una processione verso Arcidosso.
Nel 1910 il vescovo Michele Cardella diede una nuova sede al seminario e volle costruire una croce in ferro battuto alta 22 metri sulla sommità del monte Amiata. Dal 1924 al 1932 la diocesi di Sovana-Pitigliano fu unita in persona episcopi alla diocesi di Grosseto, suscitando la forte contrarietà del clero e del popolo, nonostante le assicurazioni di autonomia del vescovo Gustavo Matteoni. L’8 giugno 1934 il vescovo passionista Stanislao Battistelli (venerabile) diede alla diocesi un nuovo assetto amministrativo, riducendo le vicarie da quindici a sei e un nuovo slancio pastorale e spirituale anche per la sua spiccata e apprezzata capacità oratoria.
Dal 1964 al 1975 la diocesi restò vacante e rischiò nuovamente di essere unita alle diocesi vicine; fu amministrata dapprima per sei anni dal vescovo di Montepulciano e poi per altri cinque anni dal vescovo di Grosseto. Il 25 marzo 1981 la diocesi riacquisì la città di Orbetello fino ad allora rimasta sotto la giurisdizione dell’abbazia delle Tre Fontane e mutò nome a favore di diocesi di Sovana-Pitigliano-Orbetello. Il 30 settembre 1986 la diocesi ha assunto l’attuale denominazione di Pitigliano-Sovana-Orbetello.