Perché e come sovvenire
Comunione, corresponsabilità, partecipazione, perequazione, solidarietà, trasparenza e libertà. Di cosa stiamo parlando? Certamente di valori, da tutti riconosciuti tali. Ma sono vivibili ancor oggi o appartengono ai sogni di notti stellate? Chi si lascia interpellare da queste parole? Eppure, sono valori condivisibili, che coinvolgono umanamente e spiritualmente. C’è una storia che racconta processi di dialogo, di confronto, di accordi per una sinergia feconda tutta da vivere a favore della Grande missione: quella di portare l’annuncio di una vita nuova, di un’esperienza di amore ricevuto e donato, che apre il cuore alla speranza. La vita nuova è la vita di Cristo, di conseguenza, è la vita di coloro che gli appartengono e si chiamano cristiani. È la vita che riceve e testimonia la libertà di amare attraverso ascolto, accoglienza, preghiera, sostegno materiale. È una chiamata, è una responsabilità. L’indifferenza non è un tratto cristiano, come non sono tratti cristiani la leggerezza, l’insensibilità, l’egoismo: se siamo chiamati ad una cristificazione che equivale al completamento del nostro percorso di santità, i nostri tratti dovrebbero gradualmente delinearsi nella direzione dell’attenzione, della cura, della carità, dell’amore oblativo e generoso. E del desiderio che, già su questa terra, possiamo tutti cominciare ad assaporare ciò che in futuro vivremo pienamente, ovvero, Cristo in tutto e in tutti. Gli strumenti a nostra disposizione sono tanti, come tante sono le vie percorribili e le missioni specifiche dei diversi stati di vita: missioni specifiche che convergono e progettano di lavorare insieme per raggiungere obbiettivi a breve, medio e lungo termine. Quale può essere l’obiettivo più vicino da raggiungere insieme? Abituandoci a partire dalle piccole cose, facilmente accessibili, ci esercitiamo anche a scoprire nelle piccole situazioni e nelle singole persone, microcosmi preziosi, nei quali troviamo suggerimenti, ricchezze inaspettate e orientamenti per crescere insieme. Per tessere reti, anche reti di relazione, è necessario saper fissare l’estremità di un filo molto sottile e la cruna di un ago. Una volta oltrepassata la cruna, inizia il lavoro paziente che la mano impara ad eseguire con esperienza ed energia. Più mani e fili lavoreranno alla tessitura di reti e prima si raggiungeranno gli obiettivi. Non possiamo fermare il tempo, né tanto meno sprecarlo: è una sfida? Sì, lo è.
Saper lavorare insieme per un bene comune, è una sfida, che riceve luce e grazia da Colui che ha fiducia di noi, che ha “scommesso” sulla nostra umanità! La missione della Chiesa presenta necessità economiche che rispondono ad esigenze spirituali e materiali di tutti, credenti e non credenti. C’è una storia, lo abbiamo ricordato, di confronto e collaborazione: c’è una storia di impegno costante della Chiesa per rendere il mondo migliore, l’uomo migliore… per recuperare quella somiglianza a Dio, del quale conserviamo l’immagine. Tutti possiamo fare qualcosa, possiamo dare il nostro contributo perché questo disegno si realizzi. Come? Dopo il 1984, https://www.youtube.com/channel/UCZniiFWMwiQvMs2xV_Z1_0g, si può sostenere economicamente la Chiesa attraverso le Offerte liberali intestate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e la destinazione dell’8xmille dell’Irpef.