2.una tradizione antica lo vuole addirittura autore di alcune “Madonne” che si venerano ancor’oggi come in Santa Maria Maggiore a Roma e a Bologna. Teodoro il Lettore, un autore greco del VI secolo, chiamava Luca “il pittore della Vergine”. La tradizione posteriore ha inteso alla lettera tale titolo, pensando che Luca fosse un maestro del pennello. In verità Luca ha tratteggiato con linee delicate e insieme vigorose un ritratto teologico di Maria. Pittore e artista, dunque, non del pennello, ma del colore teologico, ci ha lasciato la più ricca rappresentazione di Maria di tutto il Nuovo Testamento, al punto che possiamo dire che San Luca è l’evangelista mariano per eccellenza! 3.4. Obiettivo specifico di questo nostro anno pastorale è accrescere la conoscenza, la venerazione e la familiarità con il Libro delle Sante Scritture, rinnovare la nostra fede nella Parola di Dio; per questo è necessario guardare “a Maria Vergine, «che con il suo sì alla Parola d’Alleanza e alla sua missione, compie perfettamente la vocazione divina dell’umanità»… Ella dall’Annunciazione alla Pentecoste si presenta a noi come donna totalmente disponibile alla volontà di Dio. È l’Immacolata Concezione, colei che è «colmata di grazia» da Dio (cfr Lc 1,28), docile in modo incondizionato alla Parola divina (cfr Lc 1,38). La sua fede obbediente plasma la sua esistenza in ogni istante di fronte all’iniziativa di Dio. Vergine in ascolto, ella vive in piena sintonia con la divina Parola; serba nel suo cuore gli eventi del suo Figlio, componendoli come in un unico mosaico (cfr Lc 2,19.51)…Ella è la figura della Chiesa in ascolto della Parola di Dio che in lei si fa carne. Maria è anche simbolo dell’apertura per Dio e per gli altri; ascolto attivo, che interiorizza, assimila, in cui la Parola diviene forma della vita” (Benedetto XVI Verbum Domini 27).
5. L’evangelista Luca ci consegna la stupenda preghiera del Magnificat, preghiera di Maria che la Chiesa ama in modo del tutto particolare e prega con Lei ogni giorno al tramonto. In essa si esprime la singolare familiarità di Maria con la Parola di Dio. Proprio nel Cantico della Beata Vergine Maria “si vede come Ella si identifichi con la Parola, entri in essa; in questo meraviglioso cantico di fede la Vergine esalta il Signore con la sua stessa Parola: «Il Magnificat — un ritratto, per così dire, della sua anima — è interamente tessuto di fili della Sacra Scrittura, di fili tratti dalla Parola di Dio. Così si rivela che lei nella Parola di Dio è veramente a casa sua, ne esce e vi rientra con naturalezza. Ella parla e pensa con la Parola di Dio; la Parola di Dio diventa parola sua, e la sua parola nasce dalla Parola di Dio. Così si rivela, inoltre, che i suoi pensieri sono in sintonia con i pensieri di Dio, che il suo volere è un volere insieme con Dio. Essendo intimamente penetrata dalla Parola di Dio, ella può diventare madre della Parola incarnata”( Benedetto XVI Verbum Domini 28)…Contemplando nella Madre di Dio un’esistenza totalmente modellata dalla Parola, ci scopriamo anche noi chiamati ad entrare nel mistero della fede, mediante la quale Cristo viene a dimorare nella nostra vita. Ogni cristiano che crede, ci ricorda sant’Ambrogio, in un certo senso, concepisce e genera il Verbo di Dio in se stesso: se c’è una sola Madre di Cristo secondo la carne, secondo la fede, invece, Cristo è il frutto di tutti. Dunque, quanto è accaduto a Maria può riaccadere in ciascuno di noi ogni giorno nell’ascolto della Parola e nella celebrazione dei Sacramenti” (Benedetto XVI Verbum Domini 28).
6. Terminata la celebrazione eucaristica lasceremo il Santuario per tornare nelle nostre case e nelle nostre comunità parrocchiali: chiediamo al Padre di lasciarci plasmare dallo Spirito Santo e sulla lunghezza d’onda di Maria, renderci totalmente disponibili alla volontà di Dio, incondizionatamente docili alla sua Parola e familiari con essa affinchè grazie alle nostre vite modellate dalla Parola, Gesù Cristo possa nascere ogni giorno in noi per la speranza del mondo.