‘Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia’ (Lc 2,12)
1. Carissimi fratelli e sorelle,
in questa Notte Santa ‘un bimbo piccino – il Dio eterno’ (Romano il Melode, Kontakion di Natale) ci ha ancora una volta convocato! Attratti dal Mistero siamo venuti nella ‘Casa del pane’, nella nostra Betlemme: il nostro Duomo; attratti dal Mistero siamo venuti a vivere ancora una volta nella nostra vita, grazie alla Liturgia della Chiesa, il momento in cui ‘E’ apparsa la Grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini ‘ (Tt 2,11). Stupisce ed incanta come appare; è sempre una scoperta nuova che ci mette in contatto con l’Altissimo. ‘un bambino, avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia‘! Quale capovolgimento della logica umana si realizza in questo modo di proporsi di Dio all’uomo! Entra nella storia come un neonato inerme e infreddolito, ‘un bimbo piccino’, sistemato alla meglio in una mangiatoia per animali; sempre il Signore ha voluto discendere in mezzo al suo popolo per innalzarlo verso la terra promessa, sempre è stato vicino al suo popolo per liberarlo: questo ci conferma la storia di Israele! ‘Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore potente‘ esclama il profeta Sofonia (Sof 3,17). L’Incarnazione di Dio porta a compimento questo continuo discendere di Dio nella storia: per amore del suo popolo cerca per sé sulla terra il posto più umile, rimpicciolisce la sua infinita grandezza in un piccolo spazio del mondo, rinuncia al suo onore, si fa servo agli uomini e condivide radicalmente il dolore dell’uomo; nel Primo Patto, Dio interviene più volte nella storia per liberare il suo popolo, e nel contempo a volte anche si ritrae; per questo i profeti annunciano il tempo in cui Dio dirà ‘ in mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo‘( Es 37,27). Con l’Incarnazione Dio ha posto definitivamente la sua tenda fra gli uomini; nella nascita di Gesù, la promessa di questa definitiva venuta è adempiuta! Questa è la fede dei cristiani, la nostra fede!
2. ‘Dio sulla terra, Dio tra gli uomini, non nel fuoco e fra squilli di tromba, non sulla montagna fumante’che dà le leggi, e tuttavia in una figura corporea, dolce e benevolo, che si intrattiene con coloro che sono simili. Dio nella carne’ per ricondurre a sé l’umanità intera, attraverso la Sua carne simile alla nostra’ (S.Basilio il Grande, Predica natalizia).
3. La sua Presenza definitiva sta nella storia per riorientarla, per illuminarla, per evidenziarne il senso, per spalancarle le porte dell’eternità. ‘Ciò che illumina e dà senso pieno alla storia del mondo e dell’uomo inizia a brillare nella grotta di Betlemme’: la salvezza che si realizza in Gesù Cristo. In Gesù di Nazareth Dio manifesta il suo Volto e chiede all’uomo la decisione di riconoscerlo e di seguirlo. Il rivelarsi di Dio nella storia per entrare in rapporto di dialogo d’amore con l’uomo, dona un nuovo senso all’intero cammino umano. La storia non è un semplice succedersi di secoli, di anni, di giorni, ma è il tempo di una presenza che le dona pieno significato e la apre ad una solida speranza.’ (Benedetto XVI, Udienza del 12/12/’12).
4. Una storia senza la Presenza di Dio che si è fatto uno di noi e per questo incontrabile, sarebbe tempo tragicamente vuoto e foriero di disperazione! In questa notte ricolma di dolcezza accogliamo Dio che si è fatto uno di noi per condividere in tutto la nostra condizione umana e per rendersi riconoscibile, incontrabile; per esserci vicino sempre, in ogni momento, in ogni esperienza, in ogni gioia e in ogni dolore. Le braccia protese di quel Piccolo che ci è stato donato sembrano volerci dire: prendimi, abbracciami, riconosci chi sono, decidi di tenermi sempre con te; io dall’eternità ho deciso di tenerti sempre con me. 5. Riconoscere e seguire quel ‘bimbo piccino’: ecco il proposito che facciamo in questa Notte Santa: un Volto da riconoscere, una vita da seguire