1. Contempliamo oggi, come in un mosaico, diverse tessere del Mistero, ciascuna contenente un evento, un fatto decisivo della storia della nostra salvezza, ma certamente l’attenzione contemplativa carica di stupore si concentra su di Lei Maria, la Vergine Madre di Dio. Otto giorni dopo la nascita di Gesù, ci ricordiamo della Madre, la Theotòkos; la Liturgia medita sul Verbo Eterno, fatto uomo e ripete con beata insistenza che è nato dalla Vergine. Riflette sulla circoncisione di Gesù, vista come rito di aggregazione alla comunità e contempla Dio che ha dato il suo Figlio Unigenito come capo del ‘nuovo popolo’ per mezzo di Maria, ‘mentre celebriamo in adorazione la nascita del nostro Salvatore, ci troviamo a celebrare il nostro inizio: la nascita di Cristo segna l’inizio del popolo cristiano; il natale del capo è il natale del Corpo’(San Leone Magno, Discorso 6 per il Natale). Ricorda il nome dato al Messia, e lo ascolta pronunciato con tenera dolcezza da sua Madre: Gesù, ‘Dio è la salvezza‘. Infine invoca per il mondo la pace, la pace di Cristo, e lo fa attraverso Maria, la formidabile collaboratrice della Trinità, nostra avvocata. ‘Il Natale del Signore è il natale della pace’ (San Leone Magno, c.s.)!
2. Iniziamo un nuovo anno solare, ulteriore periodo di tempo donatoci dalla Provvidenza di Dio nel contesto della salvezza inaugurata da Cristo. Il Verbo Eterno è entrato nel tempo proprio per mezzo di Maria: ‘nato da donna’ (Gal 4,4). Oggi non celebriamo un avvenimento astratto, ma un evento storico: Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo è nato da Maria Vergine, la quale è, nel senso più vero, sua madre.
3. Come però tralasciare il fatto che oggi oltre la maternità è messa in evidenza anche la verginità di Maria! Queste due prerogative di Maria sono indissociabili, si integrano e si qualificano a vicenda: Maria è madre, ma madre vergine; Maria è vergine, ma vergine madre. Tralasciare uno dei due aspetti non permette di comprendere in pienezza il Mistero di Maria così come i Vangeli lo propongono.
4. Iniziamo questo nuovo anno guardando a Maria, Vergine Madre! Lo riceviamo come un prezioso ‘talento’ da far fruttificare, come un’occasione provvidenziale per aiutare il Signore a realizzare il suo Regno di Giustizia, Amore e Pace. Nel Messaggio Urbi et Orbi per il Natale 2013 ha ribadito che ‘la vera pace non è una bella facciata dietro cui ci sono contrasti, è un impegno di tutti i giorni. La pace è artigianale, a partire dal dono di Dio, dalla sua grazia“. Suggestiva l’espressione ‘artigianale‘, la pace è da fare con le proprie mani; è invito persuasivo all’impegno. In occasione dell’odierna Giornata Mondiale della Pace il Santo Padre Francesco ha indirizzato ai Governanti e ai responsabili delle Nazioni, come anche a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, il consueto Messaggio che quest’anno ha per tema ‘Fraternità, fondamento e via per la pace‘. Dal testo del Messaggio emerge la certezza che gli uomini hanno bisogno l’uno dell’altro, il chiudersi nell’isolamento e nell’egoismo rende il mondo meno umano: ‘la globalizzazione dell’indifferenza -scrive il Papa- deve lasciare posto ad una globalizzazione della fraternità.’ Certo non ad una fraternità così come è intesa nella prospettiva ideologica della Rivoluzione francese, ma come è intesa nella prospettiva dell’essere, in quanto cristiani, figli dello stesso Padre, innestati in Cristo, figli nel Figlio. ‘La radice della fraternità cristiana è contenuta nella paternità di Dio’Le etiche contemporanee risultano incapaci di produrre vincoli autentici di fraternità, poiché una fraternità priva del riferimento ad un Padre comune, quale suo fondamento ultimo, non riesce a sussistere’. La fraternità rettamente intesa è chiamata a improntare tutti gli aspetti della vita, compresi l’economia, la finanza, la società civile, la politica, la ricerca scientifica, lo sviluppo, le istituzioni pubbliche e culturali. Solo nella terreno buono della fraternità mette radici la speranza motore di ogni agire cristiano ed è per questo che invochiamo il dono dello Spirito Santo e l’intercessione della Madre di Dio per iniziare operosi e fiduciosi il nuovo anno che il Signore oggi ci dona, per diventare autentici artigiani di pace.