Diocesi di Pitigliano - Sovana - Orbetello

Omelia nella Solennità di Tutti i Santi


‘Quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello’ (Ap. 7, 14)
1 Giorno d’intensa esperienza di comunione questo della Solennità di Tutti i Santi! D’intensa comunione di preghiera con l’immensa moltitudine di persone che ‘vengono dalla grande tribolazione’, la morte, e che ‘hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello’. Celebrando l’Eucaristia ci uniamo a coloro che celebrano la liturgia del cielo e cantano le lodi della Santissima Trinità: questi sono i santi, uomini e donne che ci hanno preceduto nel cammino della vita e della fede, godono la beatitudine eterna e sono cittadini a pieno diritto del Cielo, la patria comune di tutta l’umanità di tutti i tempi. Uomini e donne che si sono fatti fedeli ascoltatori ed attuatori della Parola di Dio, discepoli di Gesù, scegliendo di vivere non per se stessi, ma ‘per Lui che è morto e risorto per noi’ (Preghiera eucaristica IV).
2 Fare memoria dei santi accanto a noi, oranti con noi, ci sostiene e ci aiuta a guardare con speranza il tempo che viviamo; ci aiuta a non vivere prigionieri del nostro ‘piccolo mondo antico’ interiore ed esteriore, delle nostre sicurezze terrene; ci aiuta a relativizzare ‘le nostre cose’ proiettandole  e relazionandole tutte con l’Assoluto di Dio; ci aiuta ad alzare lo sguardo verso l’eternità, verso la Gerusalemme del cielo dove abbiamo la nostra patria definitiva. C’è un grande popolo, una moltitudine immensa, che sempre, ed oggi in particolare lo ricordiamo, canta con noi ‘Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen’. In quella moltitudine non c’è divisione né inimicizia, non c’è cedimento al fascino del male né dunque, corruzione del cuore. Portano sulla fronte ‘il sigillo dei servi del nostro Dio’, sono i penitenti di ‘ogni nazione, tribù, popolo e lingua’, hanno vesti candide e tengono in mano rami di palma.
3 La pagina dell’Apocalisse ci propone un mondo ‘altro’, ben diverso dal nostro costellato di divisioni, inimicizie, corruzione, edonismo, immoralità, indifferenza degli uni verso gli altri. Difesa di sé e dei propri interessi, furbizie e malizie strategiche sembrano troppo spesso avere la meglio. Le parole dell’Apocalisse sono visione e profezia, e dunque, per tutti noi, decisamente anche vocazione