Ritornate a me con tutto il cuore (Gl 2,12)’
Questo tempo quaresimale che si apre davanti a noi, tempo propizio e favorevole, non è un’afflizione chiusa in se stessa; troppi di noi ancora sono convinti che la Quaresima consista prevalentemente in un certo numero di regole, di prescrizioni formali: fioretti, astensione dalle carni, digiuni (televisivi, dal fumo, dalle chiacchere inutili’); siamo talmente lontani dal vero spirito della Quaresima che ci è quasi impossibile comprendere che nella Quaresima c’è ‘qualcosa d’altro’: è un’atmosfera, un clima nel quale si entra, uno stato della mente e del cuore che permea l’intera nostra vita: lo scopo del tempo quaresimale non è quello di imporci un certo numero di obblighi formali, bensì quello di ‘intenerire’ il nostro cuore perché possa aprirsi all’Amore di Dio!
Con un teologo ortodosso del ‘900 potremmo dire che è il tempo di una ‘radiosa tristezza’ (A.Schememann). E’ vero che si tratta di un’espressione contradditoria, ma a ben riflettere quanto è vicina al significato spirituale di questo tempo: oggi iniziamo in grigio, le ceneri sul capo sono grige, persino i paramenti virano verso questo colore unendosi al viola penitenziale, gli altari sono spogli di fiori, è scomparso l’Alleluia, il suono dell’organo è più dimesso e discreto; eppure tutto questo gradualmente, ci introduce in una profondità inaudita, nel contatto con la Parola di Dio che, accolta, ci trasforma misteriosamente; cura e risana il nostro cuore dalla doppiezza.
Ritornate a me con tutto il cuore (Gl 2,12)’
La doppiezza di cuore, terribile malattia! Il cuore doppio è il cuore in complicità con gl’ idoli, il cuore di coloro che pur non essendosi allontanati da Dio lo servono con ambiguità; il Vangelo di Matteo ci ha ricordato come si propone l’uomo dal cuore doppio: benpensanti, corretti esteriormente, ‘davanti agli uomini’; generosi, filantropi ‘davanti agli uomini’; osservanti, praticanti ‘davanti agli uomini’; penitenti- oggi si ama dire sobrii- ‘davanti agli uomini’: tutto per mostrarsi buoni ed essere considerati tali: vanità! Il cuore è doppio! Ma il Vangelo va ben oltre, va a scoprire la radice di tutto ciò: l’egolatria! L’adorare se stessi, la propria immagine, la propria maschera; piacciono le maschere ‘ quelle maschere da tre soldi che indossiamo ogni giorno per apparire quello che non siamo; ieri è finito il carnevale, tempo di maschere e coriandoli