Diocesi di Pitigliano - Sovana - Orbetello

Omelia per il Santo Natale 2011


‘E il Verbo si fece carne e venne ad abitare  in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria’ (Gv 1,14).
La carne di questo Bambino deposto in una mangiatoia  è il luogo scelto da Dio per presentarsi all’umanità!
 
Ma quale gloria vediamo? Non certo una gloria abbagliante carica di fasto e di potere, non certo il  sciorinarsi di tutte le astuzie delle superpotenze e di mitiche divinità vanagloriose: la gloria di Dio sceglie le vie della piccolezza, della debolezza, dell’umiltà, della povertà, della quotidianità; per manifestarsi Dio sceglie ciò che nel mondo è debole per confondere i forti. Più in basso di così Dio non poteva andare!
 
Deposto in una mangiatoia!  Là dove le bestie andavano a mangiare, Dio si offre come cibo ad ogni uomo: ‘Io sono il Pane vivo disceso dal cielo, chi mangia la mia carne e beve il mio sangue vivrà in eterno’.
Quel Bambino vuole soddisfare la fame e le fami  dell’uomo; quanto  più profonde e più acute sono le fami spirituali! Nell’Occidente satollo e obeso, siamo ancora sempre più affamati; c’è una bulimia che maschera una fame più profonda: la fame della scoperta del Senso di questa  vita che ci è data in dono.
Il Bambino di Betlemme ‘ casa del pane- è li nella sua disarmante debolezza ad offrirsi  come cibo per tutti, a lasciarsi mangiare.
 
Che Dio stupendo il Dio che si manifesta  a Betlemme: senza parole, ma con il fatto del suo  porre la tenda in mezzo a noi, sceglie l’uomo nella sua condizione di creaturalità fragile e debole