Diocesi di Pitigliano - Sovana - Orbetello

Omelia per la Solennità del Sacro Cuore di Gesù


Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza
 
1 La liturgia della Solennità del Sacro Cuore di Gesù celebra il Padre pieno di tenerezza‘Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare. Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione’. Adoriamolo!; ‘l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità‘ di questo tenero amore compassionevole non conoscono limiti. Sulla croce l’Agnello di Dio, immolato la vigilia di quel ‘giorno solenne‘, il sabato, ha il costato aperto. Dal suo Cuore Trafitto sgorgano sangue ed acqua. E’ bello sostare  un poco in meditazione sul colpo di lancia inferto al Crocifisso: non è una ferita  mortale, è un mistero che rivela la Vita. Il dramma è consumato; il colpo di lancia di per sé, non serve a nulla; il soldato non aveva necessità di compiere il gesto sinistro di spezzargli le gambe. Il suo gesto è una semplice attestazione, una testimonianza: il Figlio di Dio ha veramente fatto sua fino in fondo la vita dell’uomo, usque ad mortem . Il soldato è  al contempo testimone e profeta. Con il suo gesto dichiara che Gesù di Nazareth non ha fatto finta di essere uomo: anche la sua storia si è conclusa, la sentenza è stata eseguita: pende dal legno, cadavere!  Il corpo morto di Gesù è sfigurato dalle sofferenze, ma il Cuore Trafitto è qualcosa d’altro: è una sorgente di luce, è ‘annuncio alle genti delle impenetrabili ricchezze di Cristo‘, è luogo di rivelazione del ‘mistero nascosto da secoli in Dio‘. L’Oriente cristiano ci insegna che nelle icone la luce proviene dall’interno, dal Volto che egli stesso irradia. Il Cuore Trafitto di Cristo diffonde la propria luce, questa folgorazione forte e dolce che non proviene da Cristo stesso, ma dall’amore del Padre rivelato tramite Lui. Il Cuore di Gesù è una sorta di prisma: attraverso questo prisma la luce che proviene dal Cuore del Padre, luce dolce e folgorante è lo Spirito Santo che  si diffonde nel mondo sino alla fine dei secoli perché tutti possano  essere ‘ricolmi di tutta la pienezza di Dio‘ (Ef 3,19)
2 Il Cuore di Gesù viene trafitto, squarciato. Considerare la piaga del costato come una semplice ferita ci permette di cogliere questo Cuore come una caverna dove i nostri peccati sono sepolti; e dobbiamo certamente piangere per le sofferenze della passione di Cristo; il Cuore però, non viene trafitto durante la passione, ma successivamente, quando Gesù è entrato nel riposo della morte ‘Giovanni ha rispettato il vero ordine degli avvenimenti, raccontando che uno dei soldati aprì con una lancia il fianco di Cristo che era già morto’ (Concilio di Vienne 1312,  Denz 901), ciò che distrugge i nostri peccati è l’amore assoluto del Padre, la luce primordiale da cui questo cuore è attraversato. La sorgente luminosa è il Cuore del Padre che invia il raggio dello Spirito attraverso questo prisma di cristallo perfetto che è il Cuore Trafitto di Gesù. P.Claudel ‘la lancia di Longino è andata oltre il cuore di Cristo. Essa ha aperto Dio, anzi ha trapassato  l’intera Trinità’ (Commenti ed Esegesi.).  Ciò che qui viene aperto è il cuore stesso di Dio, Dio dona tutto se stesso, tutto l’Amore e la ferita rimane eternamente aperta,  fino alla fine del mondo guarderemo a colui che abbiamo trafitto. ‘Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me‘ (Gv 12,32)
3 Il nuovo Adamo deve essere deposto in un sepolcro nuovo sito  in un giardino che era nel luogo dove era stato crocifisso. Dice  Origene: tre tradizioni apostoliche convergono per attestare il ‘sepolcro nuovo’, ‘nel quale nessuno era stato ancora posto’; e si chiede: perché occorreva che il sepolcro fosse nuovo? ‘Occorreva che fosse in un sepolcro nuovo’colui che non  fu simile agli altri morti, ma che, nello stato di morte, mostrò segni di vita: il sangue e l’acqua e fu- per così dire- un morto nuovo’ (Contra Celsum 2,69), Il suo corpo non ha atteso il mattino della risurrezione per mostrarci ‘segni di vita’: la contemplazione del Cuore Trafitto attesta che è dalle profondità dello stato di morte che, ancor prima di essere posto nel sepolcro, il corpo di Gesù aveva fatto sgorgare la vita (sangue ed acqua).  Questo è il cristiano e questo il prete configurato a Cristo Capo e Buon Pastore in forza del sacramento dell’ordine. Morire davvero per dare la vita. Per la riuscita dell’uomo, del prete, non c’è altra via se non quella percorsa da Cristo: amare fino a morire d’amore e mentre siamo  morti d’amore scaturisce dal nostro costato la Vita!