É facile, oggi, dopo la lettura di questa pagina essere conquistati dai Magi; del resto è una tentazione antica: nelle catacombe romane appaiono negli affreschi due secoli prima dei troppo normali e modesti pastori. La tradizione li ha fatti re, ne ha contati tre, li ha fatti diventare l’uno bianco, l’altro giallo, il terzo nero, ha attribuito loro nomi diversi, ha disseminato le reliquie da Milano a Colonia, nei tre doni ha visto segni particolari (oro: regalità; incenso: divinità; mirra: passione e morte).
Il cuore del brano evangelico è Cristo Luce del mondo! La luce è il simbolo dominante; è il compendio del Natale. La luce nella Bibbia è manifestazione del Mistero di Dio. Sul fondale del racconto dei Magi c’è la Stella: ‘una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele” (Nm 24,17). L’Apocalisse chiama Cristo ‘stella del mattino’ (Ap 2,28). Tutta la tradizione cristiana del Natale si snoda in un alone di luce. La stessa data del Natale, 25 dicembre, è stata scelta perché era la festa pagana del Sole, Cristo è il nuovo e vero sole: Cristo sorge come un sole dal grembo della Vergine. ‘Rallegriamoci anche noi fratelli, e lasciamo pure che i pagani esultino: poiché questo giorno per noi è santificato non dal sole visibile, bensì dal suo invisibile creatore’ (Sant’Agostino).
Celebriamo l’Epifania con una rinnovata immersione nella grazia e nella luce, cancellando ogni reliquia di oscurità. La tua luce, Signore ci accompagni sempre e in ogni luogo (post communio).
Il simbolismo della luce ci riporta alla strada indicata dalla stella