‘Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo‘ (Ap 5, 3).
Lo snodarsi dei nostri giorni è veloce e misterioso; possiede un segreto che siamo incapaci di ‘guardare’, decifrare fino in fondo; questo è il Libro dei disegni di Dio e noi siamo incapaci di aprirlo e di guardarlo.
E’ misteriosa la filigrana degli eventi umani: solo le mani e gli occhi dell’Agnello immolato possono aprire e guardare.
Noi come uomini siamo nel pianto perché non riusciamo ad aprire e guardare, in una parola, a comprendere. E’ l’ora della fede! La fede, ci insegna S.Tommaso, è guardare il mondo con gli occhi di Dio; con la fede riusciamo a penetrare, a traforare il visibile, a individuare la filigrana nello snodarsi dei giorni.
‘Ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide‘ Lui aprirà il libro, Lui ci darà i suoi occhi per guardare e comprendere il Mistero. L’Agnello immolato, Colui che ha riscattato per Dio con il suo sangue ogni uomo: Gesù, il Signore ci rivelerà il senso profondo di tutto permettendoci di accedere ad esso nella fede. Mentre la storia procede indecifrabile con i suoi brani drammatici, a noi è dato di radicarci nella fede: ‘non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me‘ (Gv 14, 1).
Ci radichiamo nella fede nel ‘germoglio di Davide’, in Gesù Signore, nell’Agnello immolato.
Ci radichiamo nel cuore dell’Agnello immolato ‘che ben conosce il patire‘(Is 53,3). Ci abbeveriamo al Cuore Trafitto del Salvatore ‘sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna‘ (Gv 4,14): è l’acqua dello Spirito Santo che illumina, consola, fortifica.
‘Non piangere‘, dice uno degli anziani della visione in Apocalisse 5,5: fidati, affidati. Tutto è Mistero, ma per il cristiano il Mistero non è dato oscuro, nebuloso, irraggiungibile: il Mistero ha un nome: Gesù il Cristo, il Figlio del Dio vivente; il Mistero non è il Nulla glaciale, ospite inquietante di questa nostra difficile epoca. Il Mistero è l’Amore Assoluto che si è rivelato in Gesù Cristo, l’Amore incarnato e immolato, aprendo per ogni uomo infiniti orizzonti di bene e di speranza. Il Mistero è la certezza d’essere amati dall’Amore.
Siamo immersi in quella che il Papa in visita ad Arezzo ha chiamato ‘la cultura dell’effimero’, cultura che ha illuso molti, ‘determinando una profonda crisi spirituale’, cultura che ha alimentato l’incertezza, e si nutre e ci nutre di incertezza facendoci ammalare di indifferenza e apatia. Il cristiano si radica in Gesù Cristo, speranza affidabile: ‘il leone della tribù di Giuda‘, ‘l’Agnello immolato‘. Radicati e fondati nell’amore affrontiamo la battaglia della vita con uno sguardo nuovo, e con cuore libero dal turbamento.
E’ doveroso ringraziare la grande famiglia dell’Arma dei Carabinieri, che non solo vigila con tenacia ed efficacia sulle nostra campagna, sulle nostre colline, nei borghi e nei centri abitati più affollati come in quelli più dispersi; è un modo per ringraziare tutti coloro che hanno dato il loro contributo di sangue per questo; oggi si aggiunge il particolare ringraziamento per la splendida manifestazione di vicinanza e di sostegno garantita alla famiglia del nostro Antonio. Dio li benedica sempre nel loro servizio all’ordine ed alla pacifica convivenza e la Madre del Signore da loro invocata con il bel titolo di Virgo fidelis li accompagni con la materna intercessione e aiuti tutti noi a farci fedeli discepoli di Colui che, solo, può aprire il Libro dei disegni di Dio.