Don Antonio Burattini nasce a Siena il 6 ottobre del 1960. Viene ordinato diacono nella chiesa parrocchiale di Castell’Azzara il 7 maggio 1983 da il Vescovo diocesano Mons. Giovanni D’Ascenzi e dallo stesso viene ordinato presbitero sempre a Castell’Azzara il 14 settembre 1985.Consegue il titolo accademico in Diritto Canonico presso l’Università Lateranense di Roma.Dopo essere stato nominato, subito dopo la sua ordinazione, Vicario parrocchiale presso la Parrocchia di Orbetello Scalo, nell’agosto del 1990 viene nominato Amministratore parrocchiale di Castell’Azzara, Selvena e La Selva. Infine, il 18 luglio 1992 viene nominato Parroco di Castell’Azzara e Amministratore parrocchiale di Montevitozzo, incarico che ha ricoperto fino ad oggi.I suoi impegni di parroco si intrecciano con quelli, estremamente importanti e delicati, legati agli incarichi che gli vengono assegnati a livello diocesano e regionale.Il 1 luglio 2002 viene nominato Vicario Giudiziale della Diocesi, incarico che ha ricoperto in modo ininterrotto fino ad oggi. Così come è membro del Consiglio Presbiterale diocesano e del Collegio dei Consultori, senza soluzione di continuità, fin dal 1 settembre 2007.A livello regionale entra a far parte del Tribunale Ecclesiastico Regionale Etrusco di Firenze dal 1997, prima come Uditore degli Atti, poi, dal 1999 come vero e proprio Giudice, incarico anche questo mantenuto fino ad oggi.Credo che il ‘filo rosso’ della esperienza umana e sacerdotale di don Antonio si possa dipanare tra due poli strettamente congiunti tra loro: il suo amore per la Chiesa e, di conseguenza per la sua Diocesi e per la gente della sua parrocchia e l’amore per il Diritto Canonico, per la legge della Chiesa. Parlo di ‘amore’ perché non so trovare un altro termine quando penso alla dedizione e all’impegno con cui don Antonio ha vissuto il suo impegno di parroco e di canonista.Un amore forte, profondo che, nel corso degli anni, gli ha permesso di raggiungere dei livelli di competenza, nel campo giuridico, di un’altezza straordinaria, competenza di cui tutti, ad ogni livello, abbiamo positivamente usufruito e che non era mai disgiunta da un profondo senso di umanità, una sorta di ‘buon senso’, necessario quando non si applica la legge soltanto per la legge, ma si applica la legge per la costruzione del Regno di Dio e per la crescita spirituale del Popolo di Dio. Qualità fondamentale che gli veniva dalla sua esperienza di parroco e dal suo essere sacerdote maturo e ‘centrato’ su Gesù.Il 13 dicembre scorso, il Santo Padre ha celebrato i 50 anni della sua Ordinazione Presbiterale. In questi giorni, è stata ripubblicata una sua omelia, tenuta durante la celebrazione della S. Messa nella residenza di Santa Marta il 7 giugno 2013, Solennità del Sacro Cuore di Gesù, a pochi mesi dalla sua elezione al Soglio di Pietro. In essa, il Papa si poneva questa domanda: “Come fa il pastore il Signore”, quesito a cui lui rispondeva sottolineando il fatto che Gesù ama con forza il suo popolo rimanendo con lui e conoscendo tutti personalmente. Diceva il Papa: “…quel conoscerle a una a una, con il loro nome. Così ci conosce Dio: non ci conosce in gruppo, ma uno a uno. Perché l’amore non è un amore astratto, o generale per tutti; è un amore per ognuno. E così ci ama Dio. Così, noi possiamo incontrare un Dio che si fa vicino per amore e cammina con il suo popolo. E questo camminare arriva a un punto inimmaginabile: mai si potrebbe pensare che lo stesso Signore si fa uno di noi e cammina con noi, e rimane con noi, rimane nella sua Chiesa, rimane nell’eucaristia, rimane nella sua parola, rimane nei poveri e rimane con noi camminando. Questa è la vicinanza. Il pastore vicino al suo gregge, alle sue pecorelle che conosce una per una». Credo di poter dire che don Antonio ha incarnato per la gente di Castell’Azzara, per tutti noi suoi confratelli per tutti coloro che lo hanno conosciuto questo amore di Dio forte e ‘vicino’ che salva e trasforma. Don Antonio Burattini è salito alla Casa del Padre intorno alle ore 11.00 del giorno 20 dicembre 2019, Feria del Tempo di Avvento.