L’editrice Chiesa-Mondo ha pubblicato, da pochi giorni, un libro che raccoglie parte del lavoro scritturistico del nostro vescovo negli anni che l’hanno visto impegnato sia come parroco nella Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli, sia come docente allo Studio Teologico Interdiocesano ed a quello di Pastoral Counseling di Camaiore, lasciando emergere la sua competenza, non solo di pastore, ma anche di filosofo e psicologo ed esperto in teologia pastorale; alcune delle pagine di questo libro sono interventi che Mons. Guglielmo Borghetti ha scritto nel giornale «Comunità», e sono pagine di straordinaria ricchezza umana e spirituale, che hanno costituito un valido e qualificato supporto per numerosi parroci chiamati spesso a misurarsi con questioni antropologiche complesse che suppongono competenze pedagogiche specifiche, altre invece sono omelie o interventi che ha proposto all’interno di convegni o incontri a cui ha partecipato come relatore.
L’idea di questa pubblicazione sorge proprio dalle motivazioni sopra descritte: far confluire in un unico strumento di lavoro tanta ricchezza di contenuti ‒ perché non vadano dispersi ‒ offrendo così a preti, laici e parrocchie, la possibilità di attingervi per consolidare il loro percorso formativo e porsi consapevolmente in servizio della Chiesa e del mondo contemporaneo.
I contributi scritti per «Comunità» e gli altri interventi elaborati in occasioni diverse ‘e per tanto non sempre omogenei dal punto di vista letterario- confluiscono in queste pagine, costruendo un cammino organico nei contenuti, in grado di accompagnare la persona alla scoperta della sua identità, di guidare il presbitero alla consapevolezza della sua vocazione e del suo ministero, di orientare la comunità parrocchiale all’ascolto della chiamata esigente della missione e della corresponsabilità pastorale.
Tre dunque le finalità del volume che definiscono anche le tre parti in cui esso si struttura: la formazione della persona, la formazione del prete, la formazione della comunità ecclesiale.
Ma, al di là di ogni schematismo, è il lettore, chiunque egli sia, che viene raggiunto dalla profondità dell’analisi che si sviluppa in queste pagine: il lettore nella sua dimensione spirituale, nella sua realtà psichica, nella sua sfera individuale e sociale, nella sua affettività, nella sua vita di relazione, nel mistero della sua vocazione e della sua missione.
A prevalere è, dunque, il taglio psicopedagogico, indispensabile nell’accompagnamento vocazionale, così come in ogni percorso formativo, ma necessario anche nella ordinarietà della vita pastorale della comunità cristiana.
Educare è, pertanto, l’obiettivo fondamentale che il volume si prefigge, con l’intento anche di offrire un contributo agli Orientamenti pastorali del decennio. A tale proposito l’Autore si chiede: «Nel tempo della ‘povertà’ intesa come assenza di nostalgia per la verità e per l’impegno etico appassionato, come educare? Mai come oggi, forse, la fantasia dell’educatore è messa alla prova». È la comunità cristiana nella sua totalità che deve lasciarsi investire dalla sua forte responsabilità educativa, diventando «luogo teologico per far rinascere l’esperienza di quei rapporti umani che nel segno della gratuità, dell’accoglienza e della dedizione, risvegli e coltivi il profilo costitutivamente vocazionale della vita».
Due gli imperativi pastorali, oggi non più procrastinabili, a sostegno di un progetto educativo dell’intera comunità cristiana: la presenza di presbiteri all’altezza del loro ruolo, bisognosi dunque essi stessi di una formazione a tutto tondo, che non trascuri o peggio ignori «temi quali l’identità teologica del presbitero, la natura della sua missione, la competenza nel leggere e decifrare i nuovi alfabeti culturali del mondo attuale