1. Carissimi fedeli, questa che stiamo celebrando è una Messa particolare! Siamo radunati nella nostra Antica Cattedrale per compiere riti suggestivi e importanti per la nostra vita di discepoli di Cristo, inseriti col Battesimo nel suo mistero pasquale, partecipi del suo sacerdozio regale e profetico. È la Messa Crismale. La nostra attenzione, oggi, è catturata dagli oli che verranno benedetti, ma lo sguardo si amplia e corre ad ogni fedele di Cristo, laico e religioso/a, ad ogni unto; corre ai ministri ordinati, specialmente ai cari presbiteri e diaconi: “Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme!” (Sal 133, 1). La Messa crismale è un evento che evidenzia l’ intima natura della Chiesa particolare, della Diocesi; è una “delle principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio del Vescovo e un segno della stretta unione dei presbiteri con lui” (BODCA, 1,16).
2. Dai “Trattati sui salmi” di Sant’Ilario di Poitiers, dottore della Chiesa del IV sec., cogliamo un pensiero e un auspicio: il pensiero: “ben si conviene al popolo di Dio sentirsi fratelli sotto un unico Padre, sentirsi una cosa sola in un medesimo Spirito, vivere concordi nella stessa casa ed essere membra vive di uno stesso corpo. E’ davvero bello e soave abitare insieme come fratelli”; l’auspicio: “«Come olio profumato sul capo, che scende sulla barba di Aronne, che scende sull’orlo della sua veste» (Sal 133, 2)…come questo unguento, su chiunque venga infuso, scaccia dai cuori gli spiriti immondi, così mediante l’unzione della carità, noi emaniamo la concordia (Sant’Ilario di Poitiers, Trattati sui salmi, Sal. 132; PLS 1, 244-245). Ciascuno di noi possa emanare concordia per “essere testimoni nel mondo della sua opera di salvezza” !
2. Quest’anno vorrei riflettere con voi sull’importanza del simbolo dell’olio, e sul significato di ciascuno degli oli qui presenti e coglierne alcuni utili spunti di riflessione. Prima di tutto una parola sul ‘simbolo’: quanto è necessario per la mentalità contemporanea recuperare il senso del simbolo! Ogni comunità umana, in ogni epoca ha i suoi simboli; vibrare a questi simboli è partecipare a questa comunità, a quest’epoca; i simboli dicono appartenenza, socialità; una società, una cultura, senza simboli, deperisce e muore. Il simbolo non è un surrogato del concetto, ma immagine espressiva della nostra partecipazione, del nostro accesso ad una verità esistenziale più completa, più globale; etimologicamente il simbolo è il contrario del diavolo: il primo unifica e raccoglie, fa comunione, il secondo divide e disloca. L’esperienza della costruzione di simboli è tipica dell’ uomo. Per Ernst Cassirer (1874-1945) filosofo tedesco, l’uomo potrebbe essere definito, “animale simbolico”