Sono sempre più numerosi i parroci che chiedono al vescovo o alla curia un aiuto economico per le necessità delle proprie parrocchie. Se fino a qualche anno fa i problemi si potevano riferire ad interventi di manutenzione straordinaria o a lavori imprevisti, oggi le richieste di aiuto riguardano le spese ordinarie: bollette, imposte, rate assicurative, manutenzioni abituali…
In Diocesi venticinque parrocchie hanno una popolazione al di sotto dei trecento abitanti. Quasi tute le canoniche di queste parrocchie sono disabitate e questo non diminuisce i problemi legati alla spesa ma li accresce; un’abitazione non abitata necessita di interventi manutentivi maggiori.
Le offerte ordinarie e le varie entrate nella cassa parrocchiale sono sempre più limitate, sia a motivo della diminuita popolazione, sia per la crisi economica sopraggiunta. Alcune volte sono direttamente i parroci, attingendo alle proprie risorse, a provvedere a sanare debiti, a pagare bollette, ad intervenire per spese ordinarie ed a provvedere alle varie raccolte annuali.
Tutto questo va anche a discapito delle attività pastorali: le risorse investite nella pastorale sono sempre di meno.
Con la nascita del Fondo di Solidarietà tra parrocchie ci si propone di rispondere, almeno in parte, a questo problema. Invitare le parrocchie ad un’azione di carità evangelica, come già avveniva nelle prime comunità cristiane, apre anche alla corresponsabilità: la Chiesa, oltre che famiglia di fedeli, è famiglia di comunità che portano le une i pesi delle altre e mettono a disposizione i propri beni perchè nessuna sia nel bisogno.
Con quali risorse potrà costituirsi il Fondo di Solidarietà Si è pensato a realizzare una Coletta diocesana da aggiungere a quelle previste annualmente (Canone 1266 del CJC): domenica 11 agosto in tutte le parrocchie della Diocesi si farà una raccolta in denaro per costituire il Fonfo, che sarà poi gestito dagli Uffici Amministrativi della Diocesi e dai quattro Vicari foranei ed avrà una visibile e trasparente gestione, con un regolamento ed un pubblico rendiconto.
Questo ulteriore impegno che viene chiesto non ci trovi maldisposti ma contenti di poter contribuire con un piccolo gesto ad alleviare le difficoltà di sacerdoti e parrocchie sorelle perchè, come diceva San paolo in occasione della Colletta per Gerusalemme, “chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezzza raccoglierà. Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza nè per forza, perchè Dio ama chi dona con gioia”.