Diocesi di Pitigliano - Sovana - Orbetello

RIPRENDIAMO IL LARGO

Nell’esperienza di dialogo e di confronto tra le due diocesi, maturano percorsi comuni che coinvolgono diverse realtà. “Riprendiamo il largo” è l’ultima iniziativa proposta dall’AC di Grosseto: un incontro di preghiera e adorazione eucaristica curato dai giovani dell’Azione Cattolica e dalle sorelle carmelitane del Cerreto. Nella parrocchia del Crocifisso un centinaio di persone, con diversi sacerdoti che si sono resi disponibili per le confessioni, sono rimaste raccolte in preghiera per quasi due ore. E’ stato un momento di grazia, di un percorso programmato con appuntamenti mensili.

La riflessione che ci ha guidato, tra canti e silenzi:

“Tra le perle di Sacra Scrittura offerte dalla liturgia del giorno, troviamo questi versetti tratti dalla seconda lettera di Pietro: Carissimi, grazia e pace siano concesse a voi in abbondanza mediante la conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro. La sua potenza divina ci ha donato tutto quello che è necessario per una vita vissuta santamente, grazie alla conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua potenza e gloria. Con questo egli ci ha donato i beni grandissimi e preziosi a noi promessi, affinché per loro mezzo diventiate partecipi della natura divina, sfuggendo alla corruzione, che è nel mondo a causa della concupiscenza. Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità. (2Pt 1,2-7)

 

Carissimi, conviene conoscere.

Carissimi, abbiamo ricevuto il necessario per vivere in santità. Dio ha donato e dona ancora, non toglie nulla alla nostra vita, anche quando a noi sembra che la terra frani sotto i piedi.

Carissimi, Egli mantiene la promessa. E qual è questa promessa?

Proviamo a far memoria e ad ascoltare in modo attento. Il dono di questo momento è l’incontro con Dio, in un silenzio abitato di preghiere personali e melodie che accompagnano l’ingresso nel Mistero. Qualcosa di insondabile, che si svela minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno. Nei momenti di silenzio adorante, siamo alla Sua Presenza, come già il profeta Elia, raggiunto da un sussurro nella caverna dove si era rifugiato: il grande profeta aveva avuto paura della morte, o forse della vita, ed era chiamato dalla stessa a ricomprendersi nella sua fragilità di uomo che non può controllare e possedere gli eventi. Nessuno di noi può. Quando accettiamo la nostra fragilità, quel sussurro arriva anche a noi e ci incoraggia. Non a camminare nonostante la fragilità, ma proprio per quella fragilità impastata di annebbiante concupiscenza e chiamata a libertà, alla partecipazione della natura divina. È in quella condizione fragile che noi possiamo riconoscerci e riconoscere i doni di Dio per noi, senza presumere delle nostre forze, delle nostre capacità. Possiamo riconoscere il nostro cammino, la nostra missione. Eccoci alla Presenza viva di Cristo, che è sempre con noi. Lo ha promesso: sarà con noi fino alla fine dei giorni. Lo ha promesso, lui che è Verità: la Verità vi farà liberi. La libertà è il dono più grande! Lo ha promesso!

Ecco quanto suggerisce l’apostolo Pietro: alimentiamo la fede in una vita virtuosa, fatta di cadute che insegnano, di umile speranza, di desiderio, di ricerca, di stupore. Il Signore non smette mai di sorprenderci… Nella temperanza che è misura giusta, pazienza di crescita nel rispetto e nell’amore di noi stessi e dell’altro.

“Cosa fai qui Elia?” disse Dio. “Cosa fai qui __x__?” dice Dio ad ognuno di noi. Elia rispose: “Sono pieno di zelo per il Signore degli eserciti…”: rinvigorito dallo Spirito, Elia è pronto a riprendere la missione affidatagli fino al suo compimento. Noi cosa rispondiamo?

Cammino e presenza si intrecciano, la Presenza sostiene e conferma l’invito a mettersi in moto, a portare l’annuncio, ad andare verso i fratelli. Questo è un incontro che santifica un tempo in scorrimento, che fa allungare lo sguardo sempre più in là. La santità è audacia, è slancio evangelizzatore che lascia un segno. Che fai qui _x_?”