Diocesi di Pitigliano - Sovana - Orbetello

Mons. Ippolito Corridori è tornato alla Casa del Padre

Mons Ippolito Corridori terminava il suo pellegrinaggio terreno nel giorno della solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, un giorno particolarmente caro a tutti i sacerdoti. Proprio nell’ora in cui la Chiesa cantava in quel giorno di esultanza nell’antifona al Magnificat Il Signore ci ha accolti nel suo cuore, il caro sacerdote Ippolito andava per sempre ad abitare nel Cuore di Gesù Signore che tutti vuole uniti nel Suo amore. Don Ippolito è stato un vero sacerdote, dal cuore fedele e generoso.

Era nato a Vallerona il 2 febbraio 1921. Dopo alcuni anni di studi trascorsi presso la comunità vallombrosana, diveniva sacerdote diocesano il 30 giugno 1946. Il suo primo incarico pastorale fu quello di parroco di Poggio Capanne e poi di Poggio Morella. Nel 1956 divenne parroco della parrocchia dei santi Vincenzo e Anastasio in Semproniano. Qui rimase fino al 1999 quando lasciò la guida della parrocchia al suo amico sacerdote don Lucio Mattei. Nel 1986 si era aggiunta nel frattempo l’amministrazione della vicina parrocchia di Cellena.
Oltre al suo zelo pastorale vogliamo ricordare la sua attività di storico e di pubblicista, di insegnante e di ricercatore instancabile. Fu per molti anni Direttore dell’archivio storico diocesano, e per tutti la vera ed autentica memoria storica della diocesi. Fu autore di numerose pubblicazioni, tra le quali la poderosa Storia della Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello alla cui stesura aveva incominciato a metter mano fin dal 1960 e che vide la sua compiuta realizzazione nell’anno giubilare del 2000 consegnando alla sua amata diocesi un’opera veramente unica, esauriente e sistematica, frutto delle sue ricerche ma ancor di più del suo attaccamento alla chiesa diocesana, ai vescovi, alla gente di questa terra. Scriveva nell’introduzione : l’amore per la terra natìa è così congenito in ciascuno di noi che non c’è lunghezza di tempo né distanza di luogo che valgano ad attenuarlo.
Grazie don Ippolito per il tuo ministero. Vogliamo ricordarti così, con la tua cappetta appena polverosa dell’ultimo faldone avuto in mano, che ci guardi sorridente con la vivacità dei tuoi occhi azzurri mentre rispondi con la solita pazienza e competenza al nostro desiderio di sapere.
Siamo certi che né distanza di luogo, né lunghezza di tempo potrà attenuare la tua preghiera per noi e sospendere la tua benedizione.