La comunità carmelitana del Monastero Janua Coeli al Cerreto di Sorano si arricchiesce si una nuova sorella che martedì 27 dicembre 2017, nel Santuario dell’Addolorata alle 10:30, farà la sua professione nelle mani della Priora durante la Celebrazione presieduta dal nostro Vescovo Giovanni. Suor Maria Luce racconta così la sua vocazione:
Scorrono intrepidi i giorni che mi separano dalla professione solenne! Tra poco più di un mese, infatti, pronuncerò quel Sì che mi radicherà per tutta la vita nel solco di una comunità monastica carmelitana. Un Sì germogliato e fiorito nella amatissima famiglia salesiana -di cui ho fatto parte per ben 26 anni – e che ora s’innesta con la determinazione di Dio nel cuore di un carisma integralmente contemplativo. Anni bellissimi, quelli trascorri con Don Bosco e Madre Mazzarello; anni intensi vissuti nell’orizzonte del Da mihi animas coetera tolle; anni carichi di fatica, gioia, lotte, impegno, corresponsabilità, condivisione, servizio… Un terreno smosso, lavorato, mai del tutto dissodato, qua e là contaminato, con qualche zona desertica, qualche zolla arida, qualche tratto argilloso…. ma, tutto sommato, un terreno buono. Anni di entusiasmo, di protagonismo, di dedizione, di coinvolgimento, di azione. Una vita bella, una vita piena! La Sua fedeltà “rimaneggiata” dalle mie deboli e fluttuanti risposte d’amore, non è mai venuta meno, anzi ad un certo punto, quel suo primato tante volte compromesso dalle mie incongruenze, si è imposto sui pensieri, sulle, parole, sul cuore… Quei primi passi gettati già all’alba della vita con slancio e generosità, sulle orme di quell’Uomo di Galilea, ad un tratto, vogliono prendere nuova forma. Il suo passaggio carico di abbondanza, ora profuma di “incontro”. Non il Primo…. ma l’Unico è l’eco di ogni preghiera, di ogni silenzio, di ogni ascolto della Parola. Un desiderio di Assoluto inzuppa ogni briciola di vita; niente basta più… è il paradosso di “invito imperativo” in grado di spronare ad una trasformazione duratura…. di farmi “cambiare nella capacità di cambiare”; un desiderio di Dio in grado di operare una radicale ristrutturazione. Ed eccomi al Carmelo, toccata dalla Parola: “se il chicco di frumento… caduto in terra non muore….” . Come un torrente in me e verso tutti, questa Parola è scesa col suo calore, con il suo colore, con la sua energia legandomi a Dio con un percorso faticoso ma autentico che conforta e lentamente mi sta cambiando. Parola non abbagliante ma un “sottovoce”, un sussurro, un silenzio sottile che mi ha detto: Su vieni discutiamo…. Un invito, una supplica di amicizia, un richiamo di intimità, la formula di una passione mai spenta. Su vieni: Un’esigenza di esclusività, scaturita dal cuore di Dio che mai demorde e sempre rilancia la sua proposta d’amore sull’onda della fiducia . “Su vieni”, o “non temere”: parole che mi hanno rialzata dal fare…, che mi hanno sollevato la vita verso l’essere. Parole che mi hanno spinta a riorganizzare la mia vita risarcendo la debolezza del limite con la forza della Grazia. Parole che mi hanno “obbligata” ad aprire la porta del cuore e scorgerlo sulla soglia in una paziente, eterna attesa. Su vieni: un’ offerta a caricarmi di luce per poi rilasciarla, scintilla dopo scintilla, in ogni angolo di vita. Un’opportunità figlia di una docilità che va maturando nel terreno di un cuore ascoltante. Vita che sta entrando nella vita, che sta dilatando il mio cuore su orizzonti di pienezza, di unicità e vuol farmi camminare sui sentieri della partecipazione intima al suo amore oblativo. Su vieni… Un passaggio esistenziale che ha aperto in me circuiti di cambiamento: ora la mia vita non è solo per alcuni… è per tutti. È rinnovato lo stile del dono: nel silenzio, nella solitudine, nell’offerta della mia piccolezza…. ora il mio cuore realizza in Dio sogni di comunione.