Il secondo anno del nostro Progetto Pastorale diocesano unitario ci porta ad approfondire i contenuti e i significati del nostro essere popolo di Dio inserito in una determinata realtà geografica, culturale e storica, realtà in cui dobbiamo testimoniare il Vangelo come impegno comunitario (vedi capitolo secondo della Evangelii Gaudium) e non più soltanto come incarico personale, in cui siamo chiamati a riscoprire la necessità di in saturare relazioni nuove generate da Gesù Cristo (cap. 2 paragrafo 87) per vincere le tentazioni sempre presenti dell’egoismo, della chiusura e del pessimismo pastorale. Così facendo, sperimenteremo la dimensione sociale dell’evangelizzazione (vedi capitolo quarto della EG) che ci permetterà di allargare lo sguardo, di superare i nostri particolarismi e di aprirci e di abitare realtà nuove in cui abitare e in cui avviare percorsi di educazione e di formazione alla fede.
Tutto questo ci aiuterà ancora di più ad avviare quelle dinamiche virtuose di collaborazione e di corresponsabilità (di cui abbiamo iniziato a parlare nell’anno pastorale 2017/2018) necessarie per la costituzione delle Zone pastorali e, all’interno di esse, di avvalersi della testimonianza di nuove figure ministeriali, soprattutto laicali, di cui sentiamo ormai la assoluta necessità.
Quest’anno, allora, ci faremo accompagnare, nei nostri cammini formativi diocesano, vicariale e parrocchiale dai documenti n° 3 (Testimoniare l’amore), n° 7 (Famiglie per dare la vita e l’amore) e n° 10 (Laici cristiani nella realtà socio-politica) del nostro Sinodo diocesano e, appunto, dai capitoli 2 e 4 della Esortazione Evangelii Gaudium.
Un patrimonio veramente significativo di riflessione e di approfondimento che cercheremo di sfruttare al meglio, alla ricerca del bene per le nostre comunità parrocchiali e di forme sempre nuove di annuncio del Vangelo di Gesù.