‘Guardate a lui e sarete raggianti’ (Sal 34,6). La pedagogia della santità. Nell’anno pastorale 2011/2012 siamo stati chiamati a riflettere sulla centralità dell’incontro con Gesù Cristo nella nostra vita, sulla santità che ‘è la misura stessa della vita cristiana’ (BENEDETTO XVI), sull’esperienza umana e spirituale di tanti uomini e di tante donne che hanno scelto liberamente di seguire il Vangelo in modo radicale e definitivo: i santi.
‘In Lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati’ (Col 1,14) Penitenza e Sacramento della Riconciliazione. Nell’Anno pastorale 2012-2013, seguendo fe-delmente l’indicazione quinquennale, obiettivo specifico del nostro percorso di Chiesa sarà la riscoperta della dimensione penitenziale della vita cristiana come risposta adeguata, permanente, grata del credente al Dono della Ri-conciliazione scaturito dal Cuore di Dio e manifestatosi in Gesù Cristo, il Crocifisso glorificato (cfr. 1Tm 3,15ss): è il Mistero della Pietà di Dio verso l’uomo -Mysterium pietatis- che chiede la corrispondenza nella pietà dell’uomo verso Dio; è dimensione decisiva della missione della Chiesa che ha come compito centrale la riconciliazione dell’uomo: ‘con Dio, con se stesso, con i fratelli, con tutto il creato; e questo in modo permanente, perché” la Chiesa è per sua natura sempre riconciliante'(RP 8).
Il Mistero della pietà è il mistero di Gesù Cristo! È il Mistero dell’Incarnazione in tutto il suo dispiegarsi storico fino alla effusione dello Spirito Santo attraverso la Pasqua di Morte e Risurrezione. ‘Questo medesimo mistero dell’infinita pietà di Dio verso di noi è capace di penetrare fino alle nascoste radici della nostra iniquità, per suscitare nell’anima un movimento di conversione, per redimerla e scioglierne le vele verso la riconciliazione’ (RP 20). Riscoprire Gesù Cristo come Mysterium pietatis, colui nel quale Dio ci mostra il suo cuore compassionevole e ci riconcilia pienamente a sé (cfr. NMI 37). È questo volto di Cristo che occorre far riscoprire !
Ci poniamo nuovamente nell’orizzonte della riflessione degli Orientamenti pastorali della CEI per il decennio che stiamo vivendo ‘Educare alla vita buona del Vangelo’ dove al n. 22 si legge: ‘I santi rivelano con la loro vita l’azione po-tente dello Spirito che li ha rivestiti dei suoi doni e li ha resi forti nella fede e nell’amore. Ogni cristiano è chiamato a seguirne l’esempio, cogliendo il frutto dello Spirito, che è: ‘amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé’ (Gal 5,22)’. I santi costituiscono per noi esempi concreti e persuasivi di come si corrisponde al Dono della Riconciliazione: sono vite penitenti e riconciliate.
In questa linea, il Progetto Pastorale Diocesano 2011-2016 ‘Guardare a Lui. Gesù Cristo, Speranza affidabile, anima dell’educazione’, nella definizione dell’obiettivo generale dei prossimi cinque anni, afferma: ‘Dobbiamo mirare sempre, e in modo sempre più esclusivo, alla meta: uniformarci alla sola e unica ‘forma’ Gesù Cristo, Unico Salvatore e Signore. Compito del cristiano e quello di ‘manere in Ecclesia’ per incontrare Gesù e guardare insieme il suo Volto San-to’Per questo, il nostro ripartire da Cristo’ diventa la riscoperta del cristiano ‘semper poenitens’ -sempre penitente-, in costante atteggiamento interiore di conversione” (pag. 6).