Dopo quasi dieci anni di studi e di progetti e dopo un lavoro di notevole entità, il prossimo ventidue aprile alle ore dieci con una solenne inaugurazione presieduta dal Vescovo Mons. Roncari, il Museo diocesano di Palazzo Orsini a Pitigliano riaprirà con una veste rinnovata e sicuramente di grande impatto.
Alla fine degli anni Ottanta per volontà del Vescovo Eugenio Binini e dell’Economo don Luciano Domenichelli, parte del Palazzo Orsini fu destinato a deposito e raccolta di arte sacra, per preservare le opere d’arte religiosa presenti nelle parrocchie e sottrarle al degrado e al pericolo di furti. Nel 1999 con un decreto e dopo una intesa con la Soprintendenza, il Vescovo Mario Meini eleva gran parte del palazzo a museo diocesano. I Vescovi successivi Mons. Borghetti e ora Mons. Roncari hanno continuato a valorizzare il museo, autorizzando importanti restauri e altrettanto importanti lavori di adeguamento alle normative per la sicurezza delle opere e delle persone. Il ventidue aprile segnerà la fine di una tappa e anche l’inizio di una nuova, in quanto il lavoro proseguirà per adeguare il museo al fine di renderlo pienamente fruibile.
Tutto il lavoro di musealizzazione, di realizzazione delle nuove sale e di illuminazione è stato progettato dagli architetti Barbara Fiorini, Giorgio Della Longa e dall’ingegnere Girolamo Audino, con la collaborazione della Soprintendenza e dell’Ufficio diocesano Beni Culturali ed esegito impiegando diverse maestranze locali. Una buona parte dei lavori è stata sostenuta dai fondi derivanti dall’Otto per Mille alla Chiesa Cattolica, erogati dalla Conferenza Episcopale Italiana.
In questa prospettiva è doveroso sottolineare che il Museo di Palazzo Orsini non è il museo «di» Pitigliano, ma è il museo della Diocesi. È uno dei tre istituti culturali diocesani, insieme all’Archivio Storico e alla Biblioteca San Gregorio VII, destinati a conservare la memoria e l’identità del territorio diocesano e della comunità cristiana (ma anche civile).
Proseguendo il lavoro progettuale iniziato dai Vescovi precedenti e gli orientamenti della CEI, Mons. Roncari sta rendendo il museo diocesano, insieme all’archivio e alla biblioteca, una fucina per l’ideazione e realizzazione di progetti culturali, scientifici e di promozione del territorio, ma anche per veicolare valori umani e religiosi attraverso una attiva pastorale integrata della cultura e del turismo. È sicuramente una nota positiva ricordare che già lo scorso anno, prima dell’esecuzione dei lavori, il Museo di Palazzo Orsini è risultato il terzo museo della provincia quanto a numero di visitatori.
Per celebrare in pienezza e al meglio questa occasione, dal ventidue aprile al trenta settembre rimarrà allestita nel Museo diocesano di Palazzo Orsini una mostra intitolata «Signa Veritatis»: I segni della Verità. Gli autori sono Thomas Lange e Mutsuo Hirano, artisti che abitano da decenni vicino a Acquapendente, ma di origine tedesca il primo e giapponese il secondo. Da anni espongono le loro opere di pittura e scultura in tutto il mondo e per l’occasione hanno voluto pregiare il museo diocesano delle loro opere d’arte. La mostra vuole pro-vocare e invitare a guardare l’arte non solo come un modo di ricordare il passato, o per fissare nel tempo concetti o fatti religiosi, ma anche come forma dinamica e provocatoria per cercare la Verità attraverso i suoi segni, le sue manifestazioni, privilegiando da sempre la mediazione dell’arte. Infatti, come spiegano gli autori: «L’arte come la fede nascono da un’esigenza, da dubbi, da desideri e ci offrono la possibilità di trasformare la nostra disperazione in speranza e in dialogo. Se mettiamo la testa in giù, le nuvole diventano mare e il mare cielo, se appunto rovesciamo la prospettiva».