Una interessante Mostra sul culto di San Gregorio VII a Sovana è aperta al pubblico presso la Cattedrale sovanese dal 25 maggio alla fine di agosto 2015, nell’ambito delle celebrazioni centenarie della morte della Contessa Matilde di Toscana (1115-2015), fedele alleata di Gregorio VII, presso cui si svolse il celebre episodio di Canossa, che segnò una profonda svolta nella storia dell’Europa cristiana.
La Mostra, curata dal prof. Angelo Biondi, è stata realizzata dall’Associazione SovanAperta con la sponsorizzazione della Banca di Credito Cooperativo di Pitigliano e il patrocinio della Curia Vescovile della Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, della Società Reggiana di Studi Storici e della Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali (SIPBC) ONLUS.
Ai primi di settembre la Mostra raggiungerà il castello di Rossena presso Canossa, come richiesto dall’Istituto Superiore di Studi Matildici di Reggio Emilia nell’ambito di scambi culturali tra Canossa e Sovana, che ha visto anche la partecipazione del prof. Angelo Biondi al Convegno di studi: “Canossa. Segno, simbolo, storia”, tenutosi a Ciano d’Enza il 6-7 giugno 2015.
La Mostra “Il culto di S.Gregorio VII a Sovana”, condotta sulla base di documenti dell’Archivio Diocesano e di reperti del Museo d’Arte Sacra di Pitigliano, ripercorre le tappe della devozione al Santo Pontefice, nato a Sovana e noto appunto come Ildebrando da Soana.
Dall’arrivo della reliquia del Santo Braccio a Sovana nel 1606, dopo la riscoperta del corpo di Gregorio VII a Salerno e il riconoscimento della sua santità da parte di papa Gregorio XIII, la devozione dei sovanesi al Santo loro compatriota, non è mai venuta meno. Lo sviluppo del culto di S.Gregorio VII a Sovana si sostanziò anche di tradizioni e leggende come quella della cosiddetta “Casa natale di Gregorio VII”, e quella del supposto monacato del giovane Ildebrando nel monastero vallombrosano di San Benedetto di Montecalvello.
Le vicende secolari del culto di S.Gregorio VII nella città di Sovana e nella sua Diocesi, ripercorse nella Mostra, non sono solo significative localmente, ma rivestono interesse storico anche ad un livello più alto, sia perché costituiscono uno dei rari esempi, con Salerno, di un culto piuttosto antico per questo grande Pontefice, sia perché si intrecciano profondamente con le forti ostilità sorte per secoli in tanti Stati dell’Europa cristiana, che impedirono la propagazione del culto di S.Gregorio VII, tanto che ancora oggi sono pochissime le chiese a lui dedicate e tutte sorte poco più che nell’ultimo cinquantennio.
Questa Mostra vuole anche contribuire a far conoscere meglio il profondo legame di Sovana per il suo grande Figlio e a rafforzare la devozione dei sovanesi e di tutta la Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello per S.Gregorio VII, che sarebbe ben degno di esserne il Patrono principale.
ciò nonostante le molte polemiche e ostilità al culto di S.Gregorio VII, manifestatesi per i motivi più diversi per secoli fino ai tempi nostri, quando le ricerche e i giudizi su questo grande Papa così controverso si sono fatti più sereni ed equilibrati.
UNA MOSTRA SUL CULTO DI S.GREGORIO VII A SOVANA
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Il grande papa Gregorio VII (1073-1085), personaggio di assoluto rilievo e campione della “lotta per le investiture”, che segnarono una svolta storica nei rapporti tra Papato e Impero e più in generale tra Stato e Chiesa, fu in vita un forte “segno di contraddizione” nella sua decisa lotta per la libertà e la purezza della Chiesa.
Ne sono felice sintesi le parole a lui attribuite in punto di morte: “Amai la giustizia. odia l’iniquità, perciò muoio in esilio”; in proposito c’è stato chi, improvvidamente, ha voluto affermare che la giustizia divina lo condannò a giorni di abbandono, quando è chiaro che fu piuttosto l’ingiustizia degli uomini!
La sua forte personalità lo ha mantenuto “segno di contraddizione” anche dopo la sua morte per molti secoli, fin quasi ai nostri giorni.
A lungo infatti si palesarono notevoli ostilità al culto di S.Gregorio VII, specie da parte di sovrani e personaggi potenti, tanto che ancora oggi le chiese a lui dedicate sono pochissime e tutte di epoca recente.
Sovana, oltre a Salerno, dove Gregorio VII morì in esilio, è uno dei rari casi, dove il culto per il grande papa della lotta per le investiture si sviluppò fin dal XVII secolo.
La Mostra, in cui testi esplicativi si alternano a fotografie di monumenti, reperti e documenti, intende ripercorrere le vicende del culto di Sovana e della sua Diocesi al Santo Pontefice, partendo dal momento in cui, nel 1605, la città ottenne la reliquia del Santo Braccio di Gregorio VII, che ancora si conserva a Pitigliano, nel Museo Diocesano di Arte Sacra. Ciò avvenne pochi decenni dopo la “riscoperta” a Salerno nel 1578 del suo corpo, trovato intatto e rivestito ancora degli abiti pontificali, a cui seguì nel 1584 il riconoscimento della sua santità da parte della Chiesa.
Le vicende del culto sovanese per il Papa della “lotta per le investiture” vanno oltre l’ambito locale, pur interessante, per intrecciarsi con le forti contrarietà verso San Gregorio VII in vari Stati europei, a cominciare dal Cinquecento con le feroci polemiche dei protestanti.
D’altra parte “da allora e pressochè ininterrottamente -dice lo storico Giovanni Miccoli- il suo nome diviene un punto di riferimento obbligato in tutte le polemiche intorno alle prerogative e all’autorità della Chiesa romana, oggetto di durissimi attacchi e insieme di difese appassionate”.
Così nel Settecento molti sovrani si opposero al decreto di papa Benedetto XIII, che nel 1728 decretava il culto pubblico di S.Gregorio VII; tra questi il Granduca di Toscana arrivò ad obbligare il Vescovo di Sovana a cambiare il Patrono della Diocesi, sicchè nel 1790 fu sostituito San Mamiliano a San Gregorio VII.
Nonostante le proibizioni, a cui si aggiunse quella di Napoleone, e le limitazioni imposte dallo Stato Italiano negli anni successivi alla presa di Roma per le celebrazione del 1873 e 1885 e poi dal fascismo per quella straordinaria del 1929, il culto per San Gregorio VII a Sovana e nella sua Diocesi non venne mai meno.
Ne sono testimonianza anche le leggende sorte con il diffondersi del culto nel Seicento, relative alla cosiddetta “casa natale di San Gregorio VII” e al supposto monacato del giovane Ildebrando da Soana nel monastero vallombrosano di Monte Calvello all’Elmo.
Nel corso dell’Ottocento e del Primo Novecento comunque il Santo Papa sovanese aveva gradualmente recuperato terreno tanto che il Vescovo Mons. Battistelli nel 1947 ottenne da papa Pio XII la proclamazione di S.Gregorio VII come patrono “aeque principalem” (ugualmente principale) della Diocesi di Sovana-Pitigliano insieme a S.Mamiliano.
Ai tempi nostri, nonostante il permanere di alcune ormai anacronistiche animosità contro Gregorio VII, le ricerche storiche e i giudizi su questo grande Papa così controverso, si sono fatti più sereni ed equilibrati.
Così anche le recenti celebrazioni centenarie del 1973-74 e del 1985 a Sovana e nella sua Diocesi si sono svolte in un contesto finalmente libero da intromissioni politiche e condizionamenti.
Angelo Biondi