In alcune frazioni del comune di Sorano, è di antica tradizione, festeggiare in anticipo la festa della Addolorata: nelle parrocchie di San Valentino, Montevitozzo e San Giovanni delle Contee, la prima domenica di settembre si festeggia tale memoria, con relativa processione. Probabilmente questa festa anticipata, è stata voluta dai parroci predecessori in ricordo delle apparizioni al Cerreto: bisogna ammirare la loro felice iniziativa. Per questo, condivido volentieri quanto segue.
Omelia su Addolorata 2024
Tutto iniziò così: da un monosillabo: sì, quel sì di Maria all’Angelo Gabriele, segnò l’inizio della nostra salvezza che passa per Maria, avendo concepito e dato alla luce il Figlio di Dio e di Giuseppe. San Bernardo Abate, dottore mariano, riflettendo su quel sì, in una sollecitazione personale, immaginata e rivolta a Maria così si esprime:
Apri, Vergine beata il cuore alla fede, le labbra all’assenso, il grembo al Creatore, perché tutto il mondo è in attesa della tua risposta. Rispondi la tua parola e accogli la Parola divina. Non accada che, tu sia titubante e l’angelo passi oltre. Levati su, corri, apri! Eccomi, dice sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto.
L’angelo Gabriele rivolgendosi a Maria, la chiama piena di grazia, e poi aggiunge: non temere hai trovato grazia presso Dio.
Quasi a dire, Dio si compiace di te e ti dona il suo favore, la sua attenzione, tanto che diverrai Madre del Figlio di Dio e Giuseppe tuo sposo ti aiuterà in questo arduo compito. E’ un dialogo breve, intenso, quello che si svolge tra l’angelo e Maria,
la quale non pronuncia un sì sconsiderato perché ciò avvenga, ma un sì di fede, che tradotto significa: Dio me lo chiede, di chi posso fidarmi se non di Dio?
Carissimi, questa introduzione mi consente di dire che Maria è piena di grazia, perché donna di fede, di umiltà e di amore. Oggi siamo qui per dirti grazie o Maria, col tuo sì è entrata la salvezza nel mondo. Lei diventa per noi, il tramite verso Colui che solo può dispensare grazie: suo Figlio. Giustamente San Bernardo la paragona a un acquedotto che collega il cielo alla terra, fornendo l’acqua delle grazie.
Oggi ricordiamo la memoria di Maria Addolorata, ebbene dall’alto della Croce, Cristo ci dona un ultimo atto di amore, tramite l’apostolo Giovanni, a cui si rivolge con queste parole:
Ecco tua Madre, da allora Maria allarga i suoi orizzonti di maternità verso tutti gli uomini. Oggi siamo qui perché inseriti in quel lungo elenco di figliolanza, per onorare Maria nostra Madre e per chiedere a lei una grazia fondamentale, dalla quale scaturiscono tutte le altre di cui abbiamo veramente bisogno, la chiedo io per tutti: O Maria, donaci la grazia di fidarci sempre e comunque di Dio, di tuo Figlio Gesù Cristo, con la potenza dello Spirito Santo. Sì, dobbiamo ammettere che la nostra fede è povera, una fede che si rivolge a Dio solo nei momenti di bisogno, una fede che da’ tempo a Dio, solo quando ne ha voglia. Una fede pronta a sfaldarsi, quando le potenze della natura si scatenano e ci sono morti, vittime anche bambini, allora ci ricordiamo di Dio e si sente dire, ma dov’è questo Dio che permette tutto ciò. Se è così buono non poteva evitare il terremoto? Le malattie? L’elenco sarebbe lungo. Solo una fede forte, ci fa capire che Lui è passato attraverso la sofferenza per noi, poteva evitarla, perché a Pilato disse: tu non avresti nessun potere su di me, ma ti è concesso dal Padre mio, che sta a dire: Io sono il Signore della vita, la morte con me in Croce viene sconfitta alla radice, ma è necessario che io muoia per dimostrare che la morte non può farmi prigioniero, è necessario perché possa dimostrare la Risurrezione, la vita oltre la morte. Solo se guardiamo alla esperienza di Maria, Madre Addolorata, ai santi che non sono stati esenti da prove, contrarietà e sofferenze, potremo capire che è bene per noi fidarci sempre e comunque di Dio; anche quando i pensieri di Dio, non collimano con i nostri. La stessa Santa Teresa di Calcutta fu tormentata per anni dal dubbio della fede e dalla aridità spirituale.
Mi viene in mente quel passo del Vangelo, dove un papà chiede a Gesù, con queste parole, il miracolo per il figlio muto, epilettico e indemoniato: “Se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci”. Gesù risponde: “Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede”. Il papà di rimando: “Credo, aiuta la mia incredulità!” (Mc 9,23). Bellissima risposta che dobbiamo ripetere sempre. Credo ma aiutami nella mia incredulità. Quante volte, somigliamo a questo papà del vangelo, che però almeno fu onesto nel riconoscere la sua fede vacillante, non matura. Oh! quanto ci basterebbe udire invece quelle parole di Gesù ammirato, che rivolse a uno scriba: tu non sei lontano dal regno di Dio.(Mc 12,34)
Carissimi, per non essere lontani dal regno di Dio, bisogna camminare spiritualmente, convertirsi di continuo, lungo l’incedere della nostra vita. La Vergine illumini il nostro cammino, con la sua umile fede, con la sua audace speranza che sotto la Croce sperò contro ogni speranza, e con la sua sollecita carità verso di noi. A lei dispensatrice di grazie, osiamo chiedere e sperare, perché si realizzi in noi il regno di Dio. Amen!
Don Giuseppe Brienza, 1 settembre 2024, in San Valentino.
A Maria Addolorata
Vergine Madre, così possiamo chiamarti perché sulla Croce tuo Figlio morente, ti consegnò a Giovanni e tramite lui, ti consegnò in dono a noi come Madre.
Tu che hai vissuto il calvario del tuo Gesù, puoi capire chi soffre e spera in questo mondo. Spera in un mondo migliore dove lutto, dolore, sofferenza non esistono, è quel regno promesso da tuo Figlio a chi confida in Lui. Vergine Addolorata, quando la Croce si presenta nella nostra vita, resta con noi sotto la Croce, come facesti col tuo Figlio Gesù, stavi sotto la Croce, accompagnando con la tua presenza materna e sofferente, l’ultimo respiro di tuo Figlio; se tu ci sei accanto, avremo forza, sperando contro ogni speranza, come facesti tu. Al termine di questo mese di agosto, prima di riprendere il nostro viaggio nella vita, siamo qui a renderti lode e nel contempo a ricevere la tua benedizione. O Vergine nostra madre, sappiamo che spesso sei apparsa agli uomini col viso irrigato da lacrime, che esprimono dispiacere e sofferenza. Eppure ti chiediamo di continuare a manifestarti agli uomini con quelle lacrime, perché esprimono non solo dispiacere ma interesse per le sorti dell’umanità in preda al male. Vorremmo vederti apparire col sorriso e soddisfatta, ma intanto ci basta che ti mostri a noi vicina, pur con le lacrime.
Ti ringraziamo perché a suo tempo sei apparsa al Cerreto ad una giovane pastorella, confermando il tuo titolo di Vergine Addolorata, rinnova i segni del tuo amore e aiutaci ad essere coerenti nel credo che professiamo.
O Vergine prega con noi e per noi, perché siamo resi degni delle promesse fatte da tuo Figlio, apri per noi un giorno le porte del paradiso per essere per sempre con te, insieme ai santi, a coloro che abbiamo amato in terra, dinanzi alla SS.ma Trinità. Amen!
Settembre 2024