Diocesi di Pitigliano - Sovana - Orbetello

Vivo alternativo!

Si legge nella nota della Conferenza Episcopale Italiana ‘Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia’ al n° 11: ‘A questo mirano pure i progetti attuati e in via di attuazione in diverse Diocesi che vanno sotto il nome di ‘unità pastorali’, in cui l’integrazione prende una forma anche strutturalmente definita. Con le unità pastorali si vuole non solo rispondere al problema della sempre più evidente diminuzione del clero, lasciando al sacerdote il compito di guida delle comunità cristiane locali, ma soprattutto superare l’incapacità di tante parrocchie ad attuare da sole la loro proposta pastorale. Qui si deve distinguere tra i gesti essenziali di cui ciascuna comunità non può rimanere priva e la risposta a istanze – in ambiti come carità, lavoro, sanità, scuola, cultura, famiglie, formazione, ecc. – in ordine alle quali non si potrà non lavorare insieme sul territorio più vasto, scoprire nuove ministerialità, far convergere i progetti. In questo cammino di collaborazione e corresponsabilità, la comunione tra sacerdoti, diaconi, religiosi e laici, e la loro disponibilità a lavorare insieme costituiscono la premessa necessaria di un nuovo modo di fare pastorale. La logica ‘integrativa’ non deve reggere solo il rapporto tra le parrocchie, ma ancor prima quello delle parrocchie con la Chiesa particolare. La parrocchia ha due riferimenti: la Diocesi da una parte e il territorio dall’altro”
 
Questa riflessione, aggiunta a quella puramente ‘educativa’ di chi, quotidianamente, si trova a sperimentare sulla propria pelle la disparità e, a volte, la contradditorietà dei messaggi formativi comunicati dalle diverse agenzie educative ai nostri giovani e ai nostri ragazzi, mi ha condotto, in questi ultimi anni, alla convinzione sempre più forte della necessità di elaborare progetti condivisi non solo a livello ecclesiale, ma anche e soprattutto, a livello territoriale con la scuola, con gli enti locali, con le associazioni sportive e con tutti coloro che hanno a cuore la formazione umana e spirituale delle nostre giovani generazioni.
La finalità principale, allora, di questo progetto, definito ‘INSIEME PER CAMBIARE. Piano Educativo Integrato’, una delle poche esperienza oggi in atto in Italia, elaborato con la collaborazione diretta dell’Ufficio Scuola (nella persona del direttore, don Dario Rubes e della prof.ssa Guerrini Delia), dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Giovanile e Vocazionale (nella persona di don Giulio Mariotti), del Settore Giovani dell’Azione Cattolica Diocesanana e coordinato dal sottoscritto, è quello di instaurare un ‘sistema educativo integrato’ a livello territoriale in cui tutte le agenzie educative si riconoscano in alcune linee educative comuni, si coordinino a livello di iniziative e integrino le loro rispettiva azioni a sostegno della crescita ‘integrale’ della persona umana.
Per dare corpo a questa idea, abbiamo pensato di partire da una prima fase in cui cercheremo di conoscere la situazione, di capire ‘quale ragazzo’ abbiamo davanti a noi oggi, al fine di elaborare, in un secondo momento, delle linee comuni di ‘intervento’ che ci possano portare, in un futuro non lontano, a lavorare insieme, ognuno secondo le proprie specificità, a servizio di un ‘progetto-uomo’ che possa essere il più condivisibile possibile.
Il progetto si snoderà su due piste parallele: una, nella Scuola Media, in cui verrà somministrato un questionario che ha lo scopo di indagare il mondo pre-adolescenziale riguardo ai valori, al tempo libero e agli eventuali comportamenti devianti. L’altra, in alcuni Istituti Superiori della nostra Diocesi, vedrà l’organizzazione di due assemblee di Istituto, una in novembre, l’altra a marzo 2013, a cui parteciperanno la rock band ‘The Sun’ e don Luigi Verdi, della Comunità di Romena, per parlare con i giovani di temi importanti come la libertà e il valore del corpo. Fondamentale in questa prima fase (che avrà la durata di tutto l’attuale anno scolastico) l’impegno degli Insegnanti di Religione Cattolica che, nei vari istituti, gestiranno i vari momenti del progetto ed inizieranno a costruire ‘rapporti’ con gli altri insegnanti, allo scopo di continuare, negli anni a venire, il lavoro di approfondimento appena iniziato.
Infatti, l’intenzione è quella di ‘leggere’ e di riproporre i risultati emersi dal questionario e dallo svolgimento delle due assemblee nell’ambito di un convegno diocesano che si terrà nell’ottobre 2013 e a cui verranno invitati tutti coloro che, nelle varie agenzie educative di cui parlavo sopra, hanno la responsabilità e la gioia di contribuire alla formazione dei giovani. Quella sarà anche l’occasione di definire insieme alcuni ‘passi’ ulteriori per continuare, in modo ‘integrato’ appunto, il lavoro fatto finora.
Credo che questo progetto sia un’occasione importante, da non lasciarci sfuggire, nel tentativo, difficile ed entusiasmante insieme, di trasmettere, in modo credibile ed efficace, alle nuove generazioni i valori che contano, quelli sui quali si può costruire, con fiducia, il mondo che verrà.
 
Don Luca Caprini